venerdì 29 luglio 2016

Un papa compassionevole è una contraddizione in termini


Testo di Giovanna Boerci


Stanno esaltando, una volta in più, la figura di Francesco e mi sento sommersa dall'ipocrisia e anche dal disgusto che tutto ciò mi evoca. Francesco, come sappiamo, sta visitando i luoghi dell'orrore compiuti sugli umani e, dolente, sceglie la pratica del silenzio, invocando contemporaneamente il Signore per ottenere la capacità di piangere. Tra tanta ipocrisia e cecità, e anche cinismo, il pensiero si sposta, immediatamente, ai mattatoi... e mi chiedo come fare, cosa si può fare per catapultare il Santo Padre in un mattatoio, uno qualsiasi, in piena operatività. 



Sarebbe molto interessante osservare, valutare il comportamento di Francesco, vederne il dolore, il pentimento, la compassione per ciò che la comunità umana infligge ai fratelli non umani! "Ascoltare" i suoi silenzi e poi le sue preghiere, cercare nei suoi occhi almeno una lacrima, un segno di compassione, e pentimento per l'orrore che abbiamo creato per i non umani e che alimentiamo, attimo per attimo, senza sosta, complici le religioni e le chiese, le loro dottrine e i loro silenzi. La Vita è Una, il rispetto per la Vita, frazionato, non è amore, è ipocrisia, e/o opportunismo. Personalmente NON rispetto la vita di chi non rispetta la Vita, per chi la distrugge e per chi è complice, con indifferenza e silenzi, di tale distruzione.


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