Testo di Giovanna Boerci
Stanno esaltando, una volta in più, la
figura di Francesco e mi sento sommersa dall'ipocrisia e anche dal
disgusto che tutto ciò mi evoca. Francesco, come sappiamo, sta
visitando i luoghi dell'orrore compiuti sugli umani e, dolente,
sceglie la pratica del silenzio, invocando contemporaneamente il
Signore per ottenere la capacità di piangere. Tra tanta ipocrisia e
cecità, e anche cinismo, il pensiero si sposta, immediatamente, ai
mattatoi... e mi chiedo come fare, cosa si può fare per catapultare
il Santo Padre in un mattatoio, uno qualsiasi, in piena operatività.
Sarebbe molto interessante osservare, valutare il comportamento di
Francesco, vederne il dolore, il pentimento, la compassione per ciò che la comunità umana infligge ai fratelli non umani!
"Ascoltare" i suoi silenzi e poi le sue preghiere, cercare
nei suoi occhi almeno una lacrima, un segno di compassione, e
pentimento per l'orrore che abbiamo creato per i non umani e che
alimentiamo, attimo per attimo, senza sosta, complici le religioni e
le chiese, le loro dottrine e i loro silenzi. La Vita è Una, il
rispetto per la Vita, frazionato, non è amore, è ipocrisia, e/o
opportunismo. Personalmente NON rispetto la vita di chi non
rispetta la Vita, per chi la distrugge e per chi è complice, con
indifferenza e silenzi, di tale distruzione.
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