Testo di Silvia Andrioli
Cara ministra Lorenzin, mi ricorda un po' la signora che
incontro al supermercato sotto casa che mi fissa con aria sospetta
una piccola pancia fatta di abbuffate estive e subito mi chiede se è
maschio o femmina. E tu incassi il colpo, perché pensi di
aver messo qualche chilo di troppo e maledici tutte quelle sere d'estate di crepes con Nutella bianca e nera. Ma da voi che ci governate, insomma,
non te l'aspetti! È un po come averla incontrata al
mercato. Anche perché, diciamocelo chiaramente,
da chi viene la "predica"?
Un governo che:
1. Ti invita a fare figli e poi manda
la moglie ad insegnare in Cina e il marito a fare dei fast food la
fonte primaria di esistenza.
2. Che se decidi di iniziare un
lavoretto fai prima di tutto amicizia stretta con il postino che
quotidianamente ti porta tasse da pagare.
3. Se ti assumono in una azienda
locale, lo fanno per 55 ore la settimana, che non hai il tempo di fare
la spesa e lavarti una mutanda, figurati di fare un figlio!
4. E ti deve andare bene! Perché se
non ti senti in forma e vai in ospedale, devi prima passare da
Lourdes e chiedere la grazia di non trovare al pronto soccorso 50
numeri prima di te.
E potrei continuare. Ma sai che c'è? C'è che voglio chiudere qui. Perché un ministro capace di ridurre
il tutto ad una "tutela della bellezza", non merita
spiegazioni. E se un giorno avrò un figlio, non è
di certo perché è lei, signora ministra, ad avermi invogliato. Proprio lei che non sa nulla di me e
della mia vita. Anzi, in una cosa è riuscita con
questo spot: a farmi fare le prove generali di nausea e vomito.
Con affetto.
Silvia, 30 anni
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