mercoledì 13 dicembre 2017

L’ho sempre detto che i medici sono stregoni in camice bianco


Testo di Reudiger Dahlke

Rituali, campi morfogenetici e immagini interiori in medicina. I campi morfogenetici acquisiscono la loro massima visibilità attraverso gli effetti dei rituali, diffusi anche nelle società contemporanee ben più di quanto si possa immaginare. I moderni medici hanno a disposizione un gran numero di efficaci rituali, tali da generare il loro campo e potenziare la cosiddetta “droga medico”; semplicemente, non ne sono di norma consapevoli e non li sfruttano perciò in maniera adeguata, sovente addirittura svalutandoli. L'ammalato è per definizione “paziente” (dal latino patiens) o tale viene reso. Egli deve aspettare (il dottore) e già solo questa attesa aumenta la sua tensione. Il medico indossa bianche vesti rituali, in termini cromatici tra il papa e un guru orientale, che gli conferiscono la parvenza di un guaritore onnisciente. Il suo linguaggio è costellato di espressioni incomprensibili e permette esclusivamente ad altri “iniziati” di essere seguito. L'uomo posiziona inoltre particolari e misteriosi oggetti sul corpo del paziente. Al posto di piume e cristalli, come i suoi predecessori – gli sciamani – egli utilizza stetoscopi, trasduttori ed elettrodi; anziché ascoltare la voce interiore o quella del cuore ausculta rumori intestinali, battiti cardiaci e così via.


Se tutto questo non fosse ancora sufficiente, il medico ricorre a particolari rituali, spingendo il paziente in tubi di cui per lo più non comprende nulla, dove potrà essere osservato al meglio, analizzato fin nelle sue ossa e addirittura ancor più in profondità. L'ammalato riceve dal medico una diagnosi, molto spesso non compresa davvero; viene poi spedito con un piccolo e per lo più indecifrabile certificato al prossimo semidio in bianco. Quest'ultimo, a partire dalla ricetta, gli consegna la medicina. Quando il paziente cercherà di rileggere la prescrizione allegata, dovrà ancora una volta riconoscere di non comprenderla realmente: la magia del camice bianco. Nutrirà tuttavia una speranza che lo ricollocherà di nuovo alle immagini salutari di se stesso; qualora il medico curante non si opporrà energicamente alle stesse, distruggendole, il paziente ritornerà sano grazie alle proprie immagini interiori.

Se sarà approdato a uno dei pochi veri medici rimasti, quest'ultimo si alleerà addirittura con le immagini stesse e lo aiuterà in tal modo a guarire in breve tempo. In ospedale i rituali sono ancora più manifesti. Qui, spesso già all'ingresso, il paziente rinuncia al diritto di autodeterminazione, per sé e il suo organismo. Durante la visita egli giace nel lettino e il superiore dio in bianco gli comunica “dall'alto” il suo decreto, da cui può dipendere la vita. Di rado il malato indossa il suo usuale abbigliamento; attraverso pigiama, accappatoi o simili egli rimane riconoscibile in maggior misura come paziente. Viene condotto alle radiografie perfino quando è in grado di camminare da sé, giacché altrimenti potrebbe sbirciare nella propria cartella. E non dovrebbe accadere mai. Al più gli è permesso di attendere umilmente il termine della visita per osare qualche domanda – ma in nessun caso, ad esempio, potrà essere di diversa opinione. Egli deve fare ora ciò che è bene per lui; quale esso sia, lo sanno gli dei in bianco e glielo comunicano alla loro maniera.



Il sistema sopra delineato ha funzionato a lungo e per la felicità di quanti vi hanno contribuito. Nel frattempo, però si è diffusa la voce che molti medici attuali scambino il bene del paziente con quello dell'industria farmaceutica, corteggiatrice e corruttrice degli stessi, al fine di arricchirsi alle spalle dei loro pazienti. Tale cognizione, sempre più diffusa, produce naturalmente un'alterazione dei rituali perché destabilizza il campo morfogenetico nel suo insieme. Trattandosi purtroppo della diffusione di una verità, sia pur orribile, ne consegue il permanente danneggiamento del vecchio campo, del quale hanno finora largamente beneficiato tanto i medici accademici quanto l'industria farmaceutica. In effetti, il campo morfogenetico della naturopatia, omeopatia, ecc., è cresciuto in positivo negli ultimi trent'anni mentre quello medico è andato negativamente decadendo. 

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