Testo di Dario Dabizzi
Ok, diciamola tutta, una volta e per sempre, poi chiuso fino a
dopo il 4. Queste elezioni stanno mostrando il peggio
dell'essere umano e della tecnologia, usata per drogare animi e
verità: sciacallaggio, corsa al potere, slogan banali o
raccapriccianti, capri espiatori usati per far breccia nelle persone
deboli, ignoranza sbandierata come un valore, personaggi bocciati
dalla storia e dalla tricologia che non vogliono fare un passo
indietro, cialtroni, buffoni, rozzi faccendieri, gentaglia che non
avrebbe mai trovato un lavoro, approfittatori del malessere sociale
che spesso coincidono con i responsabili dello stesso. Accuse,
accuse, accuse.
E questo in modo trasversale, destra e
sinistra. Io ho le mie idee e credo che ci sia sempre una
riconoscibile e invotabile parte tra le due, spaventosa e con l'odio
come proposta elettorale, invotabile nei principi prima ancora che
negli uomini, inquisiti, condannati, affamati di controllo e di
potere. E c'è un'altra parte, confusa e allo sbando come
non mai, corresponsabile dello sfaldamento di valori dati troppo per
scontati, incapace di ascoltare, di organizzare, di gestire persino
se stessa. Sì, parlo male di tutti, come ho sempre fatto, anche
se molti sono così faziosi da non apprezzare l'imparzialità.
Spesso
mi viene posta la domanda: "Va bene, ma allora chi dobbiamo
votare". E io mi sento in difficoltà, questa volta. Perché non
riesco a capire cosa ci sia da capire. Questa volta è davvero
chiaro, non per chi votare, ma quale sia il problema che ci impedisce
di avere al prossimo governo gente che ci possa soddisfare. Volevate
la risposta? Sta per arrivare. Stavolta chiunque vada al
governo, chiunque sia il vostro preferito, tempo pochi mesi e sarà
rimesso in discussione, torneranno i mugugni, rimonterà la protesta,
saranno fatti paragoni tramite comparazioni di valori disomogenei e
dunque incomparabili, i social si riempiranno di insulti e accuse, le
altre parti politiche monteranno campagne di distruzione
dell'immagine e di diffamazione vera e propria, le fake news
insinueranno il dubbio su chiunque, via ai meme, ai fotomontaggi
buffi, alle gif animate.
E si tornerà ai "A casa!
Merde! Ladri! Vogliamo il cambiamento!". Nessuno si
salverà. Nessuno. Perché la potenza di fuoco mediatico, oggi,
è infinitamente più violenta di sempre, di quando erano gli
editoriali a creare lente crisi di governo, di quando la gente al
massimo scendeva in piazza in tuta da metalmeccanico, a rivendicare
diritti sacrosanti, poi a casa a spiegare ai figli cosa fosse uno
sciopero, non su Facebook a condividere selfie col politico
accondiscendente. Oggi stai a casa, con l'iPhone
in mano, e rimbalzi uno slogan, una fake news, commenti una scelta
politica sulla base di un tweet pubblicato dal tuo punto di
riferimento, dal tuo santone, senza alcuna conoscenza profonda dei
fatti, senza alcun controllo della questione. Ti senti
"informato" perché comunque c'è Google, ma Facebook
comunque già ti dice tutto. Perché la bolla che ti sei creato ti
mostra il mondo che hai scelto, a tua immagine e somiglianza, per cui
le voci fuori dal coro sono attenuate, lontane, messe a tacere.
E
che tu sia di destra, sinistra, centro o che tu non ti voglia
riconoscere in nessuna parte, sarai insoddisfatto. Di chiunque, in
brevissimo tempo. Perché - e vengo al punto - il problema del "chi
devo votare" non dipende da carenza di scelte, ma da
avvelenamento della società. Poter sbeffeggiare, urlare,
inventare falsità, avere una platea in tempo zero a costo zero (i
social), gettare fango, inondare di dati spesso aggiustati a comodo,
più spesso ancora del tutto falsi ma incontrollabili, ecco, tutto
questo ha portato esasperazione, incapacità di distinguere il buono
dal cattivo. Un napoletano che vota Salvini, scusate, ma per me
è incapace di distinguere il buono dal cattivo. Oppure era in coma
quando la Lega proponeva secessione e insultava i meridionali, salvo
capire che coi soli voti del Nord non si sfonda.
Distinguere
il buono dal cattivo, ve lo ripeto.
E se per voi il
problema è l'immigrato e non la perdita dei sogni, delle speranze,
se per voi sono i barconi a togliervi il sonno invece del mutuo che
nessuno ti concede perché lavori un mese e due stai a casa, se è
un'arma che desideri e non un giardino dietro casa, sei tu stesso che
mi stai dicendo qual è il vero problema del paese e che prospettive
abbiamo.
Il problema sei tu, e non abbiamo
prospettive. Perché ti sei fatto accalappiare, perché ti
sei lasciato incantare, convincere a guardare da una parte invece che
avere una visione d'insieme. Troppe voci, troppa
stimolazione mediatica, poca preparazione culturale che permettesse
di scremare, troppe urla, troppi falsi allarmi, dati fasulli,
pericoli paventati. Ma soprattutto troppe promesse di mondi nuovi e
meravigliosi, privi di tasse (o ridotte al minimo) e servizi gratuiti
per tutti, dagli asili nido free e aperti fino a sera alla benzina
scontatissima grazie alla cancellazione delle accise, da soldi che si
creano da soli a assegni di invalidità raddoppiati, come le pensioni
minime, come il salario orario, come le misure di stocazzo.
È
tutto possibile, e se il prossimo governo non ci fa uscire il sole
nel weekend saranno cazzi, cazzi immani, perché chi sta dall'altra
parte avrà sempre gioco facile nel dire "Noi faremmo meglio!
Noi raddoppieremmo gli stipendi, i posti di lavoro, le pensioni, il
sole nel weekend, le amanti! Se manca il sole è colpa di chi ci
governa! Se non scopate è colpa loro! La prossima volta votate noi e
vi riempiremo la casa di modelle!".
Tu sei il
problema, cialtrone, che credi a tutto, manco avessi 5 anni. Ti
sei bevuto tutto, tutto, perché ti senti informato, padroneggi due
cellulari e un tablet, mica cazzi, hai 57 follower su Twitter e come
fai tu le immagini buffe con la Boldrini manco Helmut Newton. Tutto
hai ascoltato, niente hai soppesato; poi hai scelto chi offriva di
più e hai iniziato la tua crociata. Che durerà fino a che il
prossimo imbonitore offrirà di più. E salterai sul nuovo carro del
futuro vincitore, pieno di speranze e di livore. Hai
capito insomma perché hai le idee così chiare stavolta? Perché i
politici sono il male, tranne i tuoi? Perché alle scorse elezioni
hai votato altri e a quelle prima altri ancora?
Hai capito
dove sia il problema?
No?
E allora ho ragione
io, e voglio venirti incontro: ho delle alghe che fanno perdere peso
senza sforzo, trovano lavoro a tua figlia e ti allungano il cazzo.
Costano 2000 euro ma tu mi sei simpatico e per te sono solo 250 euro,
scrivimi in privato e te le mando, coglione.
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