Se a criticare gli ebrei si diventa antisemiti, e questa è una
precisa tecnica basata sui sensi di colpa per essere stati, noi
caucasici, responsabili dell’Olocausto, a chiedere che i
clandestini africani vengano rimandati a casa loro si diventa
razzisti, ma questo è solo frutto di impulsività grossolana e
superficiale. Non è necessario odiare gli africani per chiedere che
tornino nelle loro contrade. Lo si può chiedere anche serenamente,
senza odiare nessuno, basandosi su ragionamenti razionali e
pragmatici: lo Stato italiano, al momento attuale, non è in grado di
mantenere tutti. E’ normale che i nigeriani si facciano mantenere
dalla Nigeria? E’ accettabile che i ghanesi si facciano mantenere
dal Ghana? Se non è normale che un africano in età lavorativa si
faccia mantenere dal proprio Stato d’origine, per quale ragione dovrebbe essere l’Italia a mantenere giovani di colore nel
pieno delle loro forze? Perché lo dice il Vangelo? I nostri migranti
sono andati nel nord Europa, negli Stati Uniti o in Australia a farsi mantenere?
A
parte ciò, se un caucasico uccide un senegalese, non significa che
lo faccia per motivi razziali. Tanto è vero che, dalle prime indagini, l’episodio di Firenze rientra più nella casistica psichiatrica che in quella razziale. Roberto Pirrone, l’omicida, ha dichiarato
infatti di essere uscito in strada per suicidarsi, ma di non aver
avuto il coraggio di farlo e di aver rivolto l’arma verso degli
innocenti, prima una famiglia di colore, astenendosi dallo sparare, e
poi un ambulante senegalese, colpito a morte. La comunità senegalese
di Firenze si è sentita minacciata, ha trasformato il delitto in un
attacco razzista, cosa che non è, e ha sfogato la rabbia su
fioriere, biciclette e motorini. Posso capire la loro rabbia, ma
comportandosi vandalicamente, l’odio razziale della maggioranza
silenziosa degli italiani non farà che aumentare. D’altra parte,
come maestri hanno i giovani dei centri sociali, anche loro esperti
storici di vandalismi e attacchi alle forze dell’ordine. Per i
migranti, attaccare la polizia sarà il salto di qualità. Poi
attaccheranno anche i civili. Una guerra fra poveri, proprio ciò che
vogliono gli Illuminati mondialisti.
Berlusconi una cosa giusta l'ha detta. 600000 clandestini sono una bomba sociale. Adesso guai a chiedere loro il biglietto sui treni o scatta la rivolta. Ne bastano 100 per bloccare l' Italia. Soros ha ottenuto il suo scopo. La guerra razziale è partita. E i magistrati sono dalla loro parte!
RispondiEliminaAnche a questo stato di cose faremo l'abitudine.
EliminaScatterà in noi la "sindrome del soldato vicino". Ovvero, quando i fanti partivano all'assalto, uscendo dalle trincee, ognuno pregava in cuor suo che ad essere colpito dalle pallottole austriache fosse il vicino, con cui correva gomito a gomito verso la morte. Era l'unico modo per obbedire agli ordini dei superiori, con un misto di rassegnazione e fatalismo.
Così succederà a noi caucasici, spaesati e paralizzati dalla paura. A casa nostra!