Testo di Dario Dabizzi
Che paese curioso, l'itaglia (che raglia). Si possono commettere i
reati più biechi (favoreggiamento della prostituzione minorile,
associazione mafiosa, falso in bilancio, torture, violenze, abusi di
ogni genere, furti, truffe, raggiri vari, evasione fiscale e molto
altro, praticamente tutto il codice penale) senza che la carriera ne
abbia a risentire. Si possono occupare pure alte cariche dello stato,
governare il paese, fare riforme, gestire banche, occuparsi di
protezione civile, essere tutori dell'ordine, diventare alti prelati,
rappresentare gli italiani in Europa, ecc. ecc. Praticamente tutto.
Nessuna preoccupazione per la negativa influenza (mi viene da ridere)
su giovani e non, che derivi da queste cattive condotte.
Ma se una
maestra, durante una manifestazione di piazza più che motivata,
contro qualcosa che è incostituzionale, fuori dal suo orario di
servizio e in luogo diverso da quello scolastico, dopo aver ricevuto
colpi di idrante e cariche della polizia, inveisce contro i
cosiddetti pubblici ufficiali, beh, allora questa rappresenta
altissima pericolosità sociale. Certo, lei potrà inquinare giovani
menti. Va licenziata. Non c'è più vergogna, in questo paese.
Ricordo che anche gli-le insegnanti sono pubblici ufficiali, ma
quando scioperano e manifestano possono essere presi a calci dai
servi dello stato. Ops. oltraggio? E ancora, quando il più buzzurro
dei padri prende a schiaffi l'insegnante, qualcuno ne chiede il
licenziamento, del genitore? E ci sentiamo molto sicuri a sapere che
la sicurezza del paese è affidata anche a potenziali sterminatori di
famiglie? Domenica si vota. Fate molta attenzione a dove stiamo
andando.
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