venerdì 2 marzo 2018

La rivoluzione del manifesto strappato



La rivoluzione del filo di paglia fu uno del libri che formarono la mia generazione e che contribuirono a fare di me un ecologista, benché amante della natura lo fossi già da prima. Oggi, a distanza di quarant’anni, i Verdi sono finiti insieme a una lista che si chiama “Insieme” e non li calcola più nessuno, ma quel che è peggio è che mentre gli ecosistemi stanno saltando uno dopo l’altro, la gente, e più colpevolmente la classe politica, sembra tutta presa ad occuparsi di inezie, quisquilie e pinzillacchere. Ovvero, di cazzate! Abbiamo bisogno di dare i bambini ai gay con le adozioni civili o di dare lavoro ai disoccupati in modo che non emigrino all’estero o non diventino delinquenti? Questo è l’esempio classico di come i politici abbiano perso di vista il senso della realtà, che può anche essere chiamato buon senso comune. E come se non bastasse, i giovani di oggi sembrano presi nelle rete delle ideologie ottocentesche come il Comunismo, o novecentesche come il Fascismo, come se queste impostazioni mentali non fossero entrambe obsolete, sterili, anacronistiche, nonché pura astrazione inconcludente. 



Mi duole constatare che anche nel mio natio borgo selvaggio, che conta poco più di 10.000 abitanti, ci sono esemplari di quell’ottusa fauna che si è lasciata lavare il cervello da enti educativi potenti e fuorvianti, da quella cosa chiamata Sinistra (mai nome fu più azzeccato) che in questo periodo pre-elettorale sta agitando i fantasmi del passato, per motivi che ben comprendiamo. Anche nel mio paese della Bassa Friulana, Codroipo, dove ho le mie radici, ci sono idioti che strappano i manifesti di Lega e Fratelli d’Italia, pensando così di dare il proprio contributo per una società migliore e di partecipare alla crescita culturale del Paese. Non si rendono conto di essere essi stessi “fascisti”, nel momento in cui strappano i manifesti dei partiti avversi, se per “fascista” s’intende prevaricatore e prepotente. Non si rendono conto anche di tante altre cose e mi piacerebbe incontrarli e parlargli, in virtù della mia mai sopita anima di educatore. Ma sarà difficile, poiché presumo che agiscano di notte.  

Nessun commento:

Posta un commento