Fonte: Controradio
Una bimba è rimasta sorda per
un’otite non curata dai genitori, che avevano scelto di non usare
farmaci come imposto loro da Mario Pianesi, il guru della setta
macrobiotica scoperta dalla polizia. E’ uno dei casi che compaiono
nelle interviste difensive delle vittime, alcune delle quali sono
state raccolte dagli avvocati Donatella Casini e Paolo Florio del
foro di Firenze. Secondo quanto emerso dalle dichiarazioni delle
vittime, i figli degli adepti crescevano isolati dalla società,
considerata negativa. L’inchiesta riguarda quella che gli
inquirenti definiscono come una vera e propria psico-setta che
schiavizzava persone fragili o malate, costringendole a diete da fame
– una donna si era ridotta a 35 chili di peso – con il miraggio
della guarigione. A lavorare gratis o quasi e a donare soldi in
continuazione. Una holding dell’alimentazione naturale e della
sofferenza, secondo la magistratura.
Al vertice della ‘setta’, secondo
gli inquirenti, il guru Mario Pianesi, un pioniere del settore,
inventore della dieta Ma.Pi. (dal suo nome), con contatti ad alto
livello nel mondo scientifico ufficiale. Un sistema portato alla luce
dalla polizia in un’inchiesta dai risvolti scioccanti. Quattro gli
indagati: Pianesi, la moglie Loredana Volpi e 2 collaboratori.
Il santone 73enne,
nonostante le sue relazioni, considerava “i medici assassini, le
medicine inutili e dannose”. E questo diceva agli adepti, secondo
diverse testimonianze. Molti erano indotti ad abbandonare le cure
tradizionali, nonostante gravi patologie, abbracciando
l’alimentazione imposta. Parecchi di loro, secondo le accuse della
procura di Ancona, venivano ridotti di fatto in schiavitù. Dovevano
lavorare sottopagati in decine di locali e punti vendita ‘macrobio’
in Italia, del cui marchio in franchising Pianesi e i suoi avevano la
gestione. Negli stessi luoghi venivano spesso agganciati dalla setta.
Finché un’ex seguace 40enne nel
2013 ha denunciato tutto, dando il via all’indagine, durata cinque
anni anche per la difficoltà di penetrazione in quell’ambiente.
Passata da procura e squadra mobile di Forlì a quelle di Ancona per
competenza – l’associazione Un Punto Macrobiotico (Upm) di
Pianesi ha sede a Tolentino (Macerata) -, l’inchiesta si è
arricchita di altre testimonianze di persone vessate e sfruttate, e
degli accertamenti bancari sui flussi di denaro che finivano sui
conti del guru e dei suoi sodali, un giro di affari di milioni di
euro nell’arco di vari anni. Gli adepti che non donavano abbastanza
erano costretti a un’autocritica pubblica. Il gruppo non presentava
regolari dichiarazioni dei redditi, a quanto risulta. Associazione
per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù,
maltrattamento, lesioni aggravate ed evasione fiscale i reati
contestati a vario titolo ai quattro indagati. Guidavano una
struttura piramidale con ‘capizona’ e ‘capicentro’.
“Mario Pianesi ha già pensato a tutto per noi, bisogna fare bene tutto quello che lui ci dice di fare, in modo da poter guarire sia le malattie fisiche che quelle dell’anima in modo da ripulire il nostro Karma – racconta un’ex adepta -, qualsiasi messa in discussione, ragionamento, domanda sul perché fare o non fare, mangiare o non mangiare, era soltanto una perdita di tempo perché lui aveva già sperimentato su di sè, sacrificandosi con infinito amore per noi e l’umanità”. Retorica da santone per un uomo che ha il diploma di terza media, discorsi che nascondevano, secondo l’indagine, una setta con spietati obiettivi di arricchimento e vessazioni alimentari e psicologiche nei confronti degli adepti. Chi è riuscito a uscirne, a caro prezzo fisico e morale, ha rivelato un altro volto di Pianesi e della Upm.
“Mario Pianesi ha già pensato a tutto per noi, bisogna fare bene tutto quello che lui ci dice di fare, in modo da poter guarire sia le malattie fisiche che quelle dell’anima in modo da ripulire il nostro Karma – racconta un’ex adepta -, qualsiasi messa in discussione, ragionamento, domanda sul perché fare o non fare, mangiare o non mangiare, era soltanto una perdita di tempo perché lui aveva già sperimentato su di sè, sacrificandosi con infinito amore per noi e l’umanità”. Retorica da santone per un uomo che ha il diploma di terza media, discorsi che nascondevano, secondo l’indagine, una setta con spietati obiettivi di arricchimento e vessazioni alimentari e psicologiche nei confronti degli adepti. Chi è riuscito a uscirne, a caro prezzo fisico e morale, ha rivelato un altro volto di Pianesi e della Upm.
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