Fonte: Amici della Scienza
La prima fotografia dallo spazio è affascinante: fu scattata da un razzo, V-2, il 24 Ottobre 1946 e ritrae la Terra in bianco e nero. Il razzo, al momento dello scatto, si trovava a circa 100 km d’altezza. La fotocamera aveva la capacità di scattare ogni 1,5 secondi ed era una 35mm. Tra i resti del razzo recuperato nel deserto del New Mexico (Stati Uniti) vi era anche la macchina da ripresa cinematografica 35mm che avrebbe scattato un’immagine ogni secondo e mezzo a partire da una certa altezza. Sulla pellicola, protetta in una scatola di acciaio, gli scienziati e i tecnici poterono cogliere l’immagine in bianco e nero e un po’ sgranata del nostro mondo – rimane curioso il dispiegarsi di un orizzonte diritto in accordo con gli antichi miti che parlavano di una terra piatta –. Questo primo sguardo sarà l’inizio di un viaggio emozionante e di esplorazione del pianeta colto da grandi altezze e proposto sempre più nel dettaglio. Lo scatto fotografico più celebre rimane quello denominato Blue Marble (Biglia Blu) realizzato dagli americani dell’Apollo 17 da una distanza di circa 45.000 chilometri. Ancora oggi riesce a emozionare chi l’osserva anche se troppo spesso dimentichiamo che dovremmo avere maggiore cura di tanta bellezza.
Già il termine " amici della scienza " mi fa venire l' orticaria.
RispondiEliminaLa foto Biglia Blu è un orrendo collage, i ragazzi di terza media credo lo avrebbero fatto meglio, guidati da un valido docente di educazione artistica...
RispondiEliminaLa biglia blu.
EliminaIo resto sempre dell'idea che certe cose che ci raccontano come foto , son da dimostrare, e tocca prenderle come atto di fede... ..un conto è fotografare una cosa che un umano può fare anche lui, altro è se l'oggetto in foto è una cosa che un normale umano non ha possibilità di ritrarre...quanti di noi possono andare nello spazio e fare click a questo o quello, a parte i soliti astronauti che per ovvie ragioni, non possono smentire i loro padroni?
RispondiEliminaZenzero
Giusta osservazione.....
RispondiEliminaOgni uomo, e donna, è mio maestro/a, e comunque mettendo seriamente ed onestamente in dubbio le cosiddette verità, teorie ufficiali, non dico si pervenga alla verità, ma ci si avvicina molto.