sabato 4 giugno 2022

La trappola dell'indifferenza


Testo di Ernest Hemingway

Attraverso il buchino del muro il topolino guardava il contadino e la moglie che stavano aprendo un pacchetto. "Che cibo ci sarà?" - si chiedeva il topolino che rimase sconvolto nel vedere che era una trappola per topi. Il topolino fece il giro della fattoria avvisando tutti: - "C'è una trappola per topi in casa! C'è una trappola per topi in casa!" Il pollo alzò la testa e disse: "Signor Topo, capisco che è una cosa grave per te, ma non mi riguarda. Non mi preoccupa affatto." Il topolino andò dal maiale dicendogli, "C'è la trappola per topi in casa! C'è la trappola per topi in casa!" Il maiale con empatia disse: -"mi dispiace molto, Signor Topo, ma non c'è nulla che io possa fare, eccetto pregare. Ti assicuro che sarai fra le mie preghiere." Il topolino allora andò dalla mucca: -"C'è una trappola per topi in casa! C'è una trappola per topi in casa!" La mucca disse, "Ohh, Sig. Topo, mi dispiace per te ma a me non disturba." Quindi, il topolino tornò in casa, con la testa bassa, molto scoraggiato, per affrontare da solo la fatidica trappola. Durante la notte sentirono uno strano rumore che echeggiò per la casa, come quello di una trappola che afferra la sua preda. La moglie del contadino si alzò subito per vedere cosa avrebbe trovato nella trappola. Nel buio, non vide che era un serpente velenoso con la coda bloccata nella trappola. Il serpente morsicò la moglie del contadino che dovette portarla d'urgenza all'ospedale, con la febbre alta. Come molti sanno, nella cultura contadina, la febbre si cura con una zuppa di pollo fresco, quindi il contadino con il suo coltellone uscì nel pollaio per rifornirsi con l'ingrediente principale della zuppa. La malattia della moglie però non passava e così tanti amici vennero a trovarla per starle vicino. La casa era piena e per nutrire tutti, il contadino dovette macellare il maiale. Ben presto la moglie morì e tanta gente venne al suo funerale tanto che il contadino dovette macellare la mucca per offrire il pranzo a tutti. Il topolino dal buchino del muro guardò il tutto con grande tristezza.



La prossima volta che sentite che qualcuno sta affrontando un qualche problema e pensate che non vi riguardi, ricordate che quando uno di noi viene colpito, siamo tutti a rischio. Siamo tutti coinvolti in questo viaggio chiamato vita.

Prendersi cura gli uni degli altri è un modo per incoraggiarci e sostenerci a vicenda. "Quando senti suonare la campana non chiederti per chi suona. Essa suona anche per te".

8 commenti:

  1. Mah, sembra una predica di Bergoglio o Mattarella. Certo non possiamo ignorare ciò che succede intorno a noi. Ma possiamo prenderci cura solo del nostro prossimo, parenti e amici e in senso lato anche dei nostri compatrioti (ma chi dice prima gli italiani sarebbe un razzista). Bergoglio e Mattarella invece pretendono che ci prendiamo cura dell'intera Africa (però a casa loro non accolgono nessuno

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    1. E' un'annosa questione, che fa capo alla domanda: "Chi è il nostro prossimo?".


      Mi sembra ovvio che i nostri interessi e le nostre cure debbano per forza orientarsi in primis verso la famiglia, comportandosi gentilmente con tutti, ma badando anche di non farsi fregare dagli approfittatori.

      L'aspetto più negativo delle mie esperienze in Madagascar era proprio dovuto al fatto di essere quotidianamente circondato da approfittatori.

      La donna malgascia che ho sposato mi ha tenuto al riparo da essi, volendo ella tenere per sé il monopolio.

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  2. Quella che sembra una storiella non lo è perché ci mostra una cosa che tutto è interconnesso,chiaramente come si vede ricade su di noi tutto quello che sta succedendo in Ucraina.Se il mondo intero si
    interessasse dell'Africa(non solo per depredarla) non avremmo questa invasione barbarica che ci compete.Il prossimo è quello che mi è prossimo(ossia vicino fisicamente e tutti quelli che mi sono prossimi anche mentalmente ).Una domanda a cui mi sono dedicato per molto tempo(nei miei trascorsi evangelici) è se il cristianesimo può essere veramente messo in pratica,essendo una persona abbastanza onesta mentalmente,ho concluso che non ci sono riuscito.Saluti.

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    1. Se il cristianesimo dice: "Ama il tuo prossimo come te stesso", lo interpreto come un invito a portare rispetto a tutti, ma la mia generosità non è fissa e stabile, bensì variabile e a mia esclusiva gestione.

      Dipende dal momento. Se le cose mi buttano bene, posso anche....amare il prossimo.

      Se non c'è trippa per gatti, non se ne fa nulla.

      Io passo!

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  3. La storiella la conosco da tempo, se ben compresa porta a capire che a livello energetico siamo tutti collegati.
    Questa cosa oggi è difficile da capire,il grado di 'intelligenza generale si è rivelato con la reazione supina e ovina del popolo italiano alla psicopandemia.
    Visto che tutto è unito,tutti siamo uniti, vincolati quello che succede a uno succede in proporzione anche a noi... lo so è difficile da capire ma se rileggete bene le risposte degli altri animali potete capire che esprimono ragioni tipiche di esseri ignoranti.
    Il pollo alzò la testa e disse: "Signor Topo, capisco che è una cosa grave per te, ma non mi riguarda. Non mi preoccupa affatto.
    La mucca disse, "Ohh, Sig. Topo, mi dispiace per te ma a me non disturba.
    Il maiale poi rispecchia pienamente la classe religiosa:
    mi dispiace molto, Signor Topo, ma non c'è nulla che io possa fare, eccetto pregare.
    Gli animali della fattoria ( famoso libro molto attuale) erano sotto l'effetto di una sindrome molto attuale: dividi et impera, e gli effetti però furono uguali per tutti.
    Molto evidente l' attinenza con la situazione politico economica attuale...Mozzarella e Imbroglio dovranno fare la stessa fine, come quella di questi animali ignoranti, tutto è collegato, il karma è lento ma...ineluttabile.

    buona domenica

    Alex





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    1. Citazione:

      "Questa cosa oggi è difficile da capire"



      E' difficile da capire per noi occidentali.

      C'è un detto indiano antichissimo, dell'epoca in cui si parlava e si scriveva in sanscrito.

      Recita così:

      "Tat twam asi", che vuol dire: "Quello sei tu".

      E' l'espressione dell'empatia. Se fai del male a qualcuno, compresi gli animali, il male lo fai a te stesso.

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  4. La storiella in pratica afferma che i guai di uno riguardano tutti.
    Ciò nn è necessariamente vero, perché la società moderna insegna che i guai di uno,possono essere la ricchezza di altri, vedere il covidde e tutti i nuovi ricchi che sono nati.
    Certo c'è il karma, ma per chi nn crede è aria fritta

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    1. Verissimo, ma in linea di principio vige il principio "No man is an Island". Nessun uomo è un'isola.


      I ricchi hanno i mezzi per tenere lontano sia il karma che il popolo furibondo, ma a volte non la passano liscia.

      Nella Storia, succede raramente, ma succede.

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