mercoledì 10 luglio 2013

Corni e zanne non li difendono

  

Conferenza “Orfani d’avorio! Una nuova vita per le vittime del bracconaggio”.
Treviso, venerdì 12 Luglio 2013 alle ore 21.00 presso l’Hotel Ca’ del Galletto di Treviso (via Santa Bona Vecchia, 30) con Andrea Zanoni e Aldo Giovannella.
La preoccupazione è per gli animali, rinoceronti ed elefanti, che rischiano di sparire a causa di massacri indiscriminati. I dati forniti dall'ultimo rapporto dell'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura sono a dir poco allarmanti: in molte regioni africane la presenza del più grosso animale della terra è stata ridotta dell’80% e molte delle uccisioni avvengono all’interno di Parchi e riserve dove queste specie dovrebbero essere protette. Solo in Kenia, nel corso del 2012, il bracconaggio ha provocato la morte di almeno 360 elefanti.


Ed è proprio a Nairobi, in Kenia, che la David Sheldrick Wildlife Trust recupera ed introduce nel loro habitat naturale cuccioli di elefante e di rinoceronte nero vittime indirette del bracconaggio: una speranza, dunque, per questi orfani d’avorio! Nel corso della serata vedremo i filmati realizzati nel Centro di recupero ed avremo la possibilità di raccogliere le testimonianze dirette del Dott. Aldo Giovannella, medico veterinario, ambasciatore per l’Italia della Sheldrick e fondatore di Pengo Life Project, da anni impegnata nella promozione delle attività volte alla tutela dell’elefante e del rinoceronte nero africani, organizzatrice della manifestazione internazionale “Say no to ivory” che si terrà a Roma ed in molte altre città europee in occasione della Giornata Mondiale degli Animali. Al termine degli interventi dei relatori è previsto un dibattito con il pubblico, così da consentire a tutti gli intervenuti di condividere la propria opinione e esperienza, nonché di porre domande, al fine dare il proprio contributo alla serata.

2 commenti:

  1. Gli autoctoni reclutati dalle associazioni internazionali per la difesa della fauna selvatica hanno un difetto ... molto spesso hanno una considerazione degli animali che è nettamente differente da quella che noi abbiamo, e lo dico senza alcun velo discriminatorio... semplicemente la "selvaggina" è quella che spesso e volentieri li mette a repentaglio o ha ucciso qualcuno dei loro familiari... questo il motivo per cui capita spesso che, dietro compenso dei bracconieri, gli stessi "guardiani della fauna selvatica" chiudano gli occhi e lascino che la mattanza prenda il via...
    credo che un intervento determinante sia in realtà quello di stranieri come Damien Mander, specialista cecchino militare australiano trasferitosi in Africa dopo il congedo, fondatore della " International Anti-Poaching Foundation" ... un uomo deciso e determinato nel combattere il bracconaggio a tutti i costi...

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    1. Una volta ho letto che i ruminanti africani al pascolo, se vedono venire avanti un "negro", scappano, ma se vedono avvicinarsi un "bianco", riprendono a brucare tranquillamente.

      Hanno capito che gli indigeni sono più pericolosi.

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