Testo di Paolo Danieli
La
nomina dei quattro senatori a vita Napolitano se la poteva risparmiare.
Non se ne sentiva proprio il bisogno. Non s'era mai visto nominarne
quattro tutti in un colpo solo. Dicono che bisogna tagliare la spesa
pubblica, ma se poi il Presidente della Repubblica dà esempi del
genere... Il quartetto si va ad aggiungere a Monti, nominato senatore
a vita solo qualche giorno prima che gli venisse conferito l'incarico
di formare il governo di larghe intese voluto dall'Unione Europea “per
sistemare - dicevano - le cose in Italia”. I risultati poi si sono visti. Ma
è proprio il ricordo recente dell'operazione Monti che insospettisce.
Allora Napolitano la fece con un chiaro intento politico. Quasi un
ingaggio dovuto al professorone della Bocconi. Niente niente che il
Presidente abbia deciso le nomine perché ha in mente qualcosa che va
oltre il riconoscimento dei meriti scientifici o artistici dei
neo-senatori? Il caso Berlusconi sta infatti minando la stabilità del
governo che rischia di cadere da un momento all'altro. Se la decisione
della giunta delle elezioni del Senato sarà a lui sfavorevole è molto
probabile che il Pdl tolga l'appoggio a Letta. Già si parla di manovre
in corso per accaparrarsi un po' di parlamentari grillini ( alcuni sono
già passati col centrosinistra ) e non sarebbe fantasioso immaginare che
quando il Cavaliere sarà privato della libertà personale in seguito
alla nota sentenza della Cassazione alcuni deputati e senatori del Pdl
possano passare al “nemico” com'è sempre accaduto nella storia del bel
paese. Ecco quindi che anche quattro senatori a vita, tutti
rigorosamente di sinistra, potrebbero fare la differenza ed essere
determinanti per un nuovo esecutivo tutto di centrosinistra.
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