Non ce lo si
aspetterebbe mai e invece è così: il Dalai
Lama non è vegetariano.
Mangia poco, ma un po’ di tutto. A raccontarlo è Gianni
Tota, conosciuto come
cuoco dei vip, ma soprattutto come
personal chef del monaco
buddista. “Quando è in Italia sono l’unico che può toccare il
suo cibo. Scelgo io personalmente, insieme ai monaci, i suoi pasti”.
Gianni Tota,
come ha conosciuto il Dalai Lama?
Io sono sempre stato ateo, non ho mai conosciuto la religione, fino a quando non l’ho incontrato. In quel periodo lavoravo per la famiglia Boscolo e il Dalai Lama soggiorna sempre da loro quando è in Italia.
Io sono sempre stato ateo, non ho mai conosciuto la religione, fino a quando non l’ho incontrato. In quel periodo lavoravo per la famiglia Boscolo e il Dalai Lama soggiorna sempre da loro quando è in Italia.
E’ in
quell’occasione che vi siete conosciuti?
Esatto. Un giorno sono stato chiamato dal Dalai Lama e lui mi ha raccontato cose di me che non sapeva nemmeno mia madre. Mi ha cambiato la vita.
Esatto. Un giorno sono stato chiamato dal Dalai Lama e lui mi ha raccontato cose di me che non sapeva nemmeno mia madre. Mi ha cambiato la vita.
Cosa è
cambiato dopo quell’incontro?Lui
durante quel primo colloquio mi disse che dovevo fare qualcosa per
gli altri. Io quindi sono sceso, sono andato in direzione e ho preso
due mesi di aspettativa.
E dov’è
andato?Dai
terremotati in Emilia Romagna. Gestivo il coordinamento dei viveri.
Passiamo ora
alla dieta del Dalai Lama. Cosa mangia?Mangia
poco, ma un po’ di tutto. Non è né vegano, né vegetariano. Certo
poi anche lui ha i suoi piatti preferiti.
Cioè?Gli
straccetti di vitello con i funghi, per esempio. Adora i funghi.
Qual è la
giornata tipo del Dalai Lama?Si
sveglia alle 5 del mattino, beve té e mangia due biscotti senza
burro. Poi entra in meditazione fino alle 7. Dopodiché esce dalla
sua camera. Lui vuole sempre una stanza a 19 gradi di temperatura,
non usa la coperta e tiene solo un lenzuolo ai piedi del letto.
Ovviamente nella camera non ci sono né la radio né la televisione.
Una volta finita la meditazione esce dalla camera e va a fare i suoi
incontri diplomatici.
Dopo gli
incontri torna in albergo e lei cucina per lui?Sì,
a mezzogiorno rientra in albergo e mangia un primo o un secondo
abbinato con té e frutta. Beve moltissimo té.
Pranza insieme
agli altri monaci?No,
non pranza mai con nessuno, rimane in camera da solo. Poi nel
pomeriggio esce a fare incontri e alle 17 rientra in stanza. Beve
ancora del té e mangia solitamente una fettina di torta.
Qual è la sua
preferita?La torta
mimosa.
E dopo le
17?Non esce più
dalla camera. Rimane in meditazione dalle 17 alle 5.
Lei è l’unico
che può cucinare per il Dalai Lama quando è in Italia, giusto?
Sì, ha poche persone che possono avvicinarlo e io sono uno di queste. Quando è in Italia e in Europa, io sono l’unico autorizzato a toccare il suo cibo. Vado a fare la spesa con i monaci che mi seguono. Loro devono guardare tutto. Pensi che nel periodo in cui lui è qua, io ho addirittura il telefono sotto controllo. C’è sempre molto timore di possibili attentati.
Sì, ha poche persone che possono avvicinarlo e io sono uno di queste. Quando è in Italia e in Europa, io sono l’unico autorizzato a toccare il suo cibo. Vado a fare la spesa con i monaci che mi seguono. Loro devono guardare tutto. Pensi che nel periodo in cui lui è qua, io ho addirittura il telefono sotto controllo. C’è sempre molto timore di possibili attentati.
la storia e i fatti raccontati ai popoli, sono sempre edulcorati e modificati, a seconda di quanto funzionale deve diventare la storia stessa... Non vedo poi perchè questo non debba toccare anche quella "macchietta" del Dalai Lama, che girà per il mondo a contatto con gli "uomini" potenti della Terra:
RispondiEliminahttp://www.resistenze.org/sito/te/po/ci/poci3e25.htm
Bellissimo il film 7 anni in tibet, dove si parla di un Dalai lama giovane che spiega al protagonista straniero (Brad Pit) come i monaci tibetani nel costruire un cinema non vogliano uccidere neanche i vermi che stanno nascosti nel terreno sottostante...
Peccato che poi la verità a quanto pare è ben diversa... D'altronde sappiamo che Hollywood serve alla programmazione di massa...
Insisto... nessuno é perfetto.... c'é qualcuno più perfetto di altri e qualcuno molto più imperfetto di altri.
RispondiEliminaA me il Dalai Lama é simpatico perché ha a che fare col Buddismo, .... naturalmente mi ricrederei se sobillasse per il potere mandando a morire degli innocenti.... ma non ho mai avuto sentore di questo.
Bellissimo il film "Sette anni in Tibet".... che paesaggi....
A me il dalai lama è simpatico quanto il papa... due facce della stessa medaglia...e non sto parlando solo del discorso per cui non sarebbe perfetto per via di ciò che mangia:
Eliminahttp://nwo-truthresearch.blogspot.it/2010/10/dalai-lama-un-altro-mito-della-cia.html
La mia bilancia pende per il Dalai Lama per diversi motivi... che sarebbe lungo elencare... tra cui la mia simpatia per il Buddismo.
EliminaPer fortuna c'é libertà di religione altrimenti sarei già finita sul rogo, pur non essendo io Buddista... esprimo solo la mia simpatia verso quella religione/filosofia.
Questo è un libro che secondo me andrebbe letto e che sono sicuro ci aprirebbe gli occhi. Scritto da uno che conosce bene l'Oriente.
RispondiEliminaNon ho letto il libro che segnali... io ho letto La via dello Zen di Alan W. Watts e le innumerevoli frasi che mi sono arrivate del Buddha e ne sono affascinata, ritengo che la filosofia buddista, soprattutto il distacco emotivo dalle situazioni negative, sia molto utile nella quotidianità.
RispondiEliminaDel libro che segnali ho letto una recensione che definisce lo scrittore "un personaggio coinvolto e facente parte di giri e inciuci clericalcattolici."
Se effettivamente viene da quegli ambienti sarà un po prevenuto. Ci vorrebbe una persona esperta per sapere se quello che scrive é vero.
Ha scritto anche "Incubo a 5 Stelle. Grillo Casaleggio e la Cultura della morte" ...la cultura della morte... mah!
Dove in un'intervista va a sottolineare l'incidente mortale di Grillo, però si esprime così: "Grillo uccise una famigliola"... come se lo avesse fatto apposta....
poi dice: "Il cattolicesimo italiano va rifondato su una base totalmente nuova, su uomini dalla fede incrollabile, che nemmeno per un secondo dubitino di sacrificare la loro stessa vita per la Verità. Uomini – e soprattutto, donne – capaci di fare la pace ma anche la guerra." hahah la guerra... tutti si dimenticano del V° comandamento NON UCCIDERE....
e poi: "Ma ti dico anche: da cattolici, e forse ancora prima da esseri umani, abbiamo un’alternativa? Non l’abbiamo. Siamo condannati alla Reconquista. O Reconquista, o fine della Civiltà."
ecco una persona così poteva scrivere bene del Buddismo??
Qui la lunga intervista dove paragona i Grillini ai Catari, sterminati dalla Chiesa, quelli del NON UCCIDERE.
http://www.papalepapale.com/develop/i-catari-al-potere-a-volte-ritornano-e-si-dicono-grillini-un-colloquio-con-roberto-dal-bosco/
RispondiEliminahttp://nwo-truthresearch.blogspot.it/2010/10/dalai-lama-un-altro-mito-della-cia.html
EliminaQua descrive un Dalai Lama completamente diverso:
Eliminahttp://www.villaggiomondiale.it/globalizzazionefelicit%C3%A0.htm
inoltre nell'articolo di nwo-truthresearch c'é scritta una cosa che stento a credere.....: "Il Dalai Lama utilizzava pelli umane per eseguire alcune cerimonie buddiste. I padroni di schiavi uccidevano i loro schiavi e tiravano via le loro pelli. In questa foto, ovviamente, la sinistra e la destra sono pelli di bambini, mentre quella centrale appartiene ad uno schiavo adulto. I padroni di schiavi erano disposti a fornire pelli umane al Dalai Lama, perchè credevano così di essere benedetti dal Dalai in accordo al buddismo tibetano"
Può essere che nwo-truthresearch abbia travisato quanto detto dal Dalai Lama... l'articolo di Villaggio Globale mi sembra molto più sensato.
La frase ci cui all'articolo sopra da un'intervista all'Espresso:
RispondiElimina"Afghanistan, Iraq, terrorismo; legittimità della guerra preventiva ed esportazione della democrazia con le armi. Qual è l'opinione del Dalai Lama su questi temi così caldi?
"Il terrorismo è un problema gravissimo, il principale problema di questi giorni. E certo dobbiamo trovare dei metodi per contrastarlo. Ma reagire alla violenza con altra violenza non mi pare una buona soluzione. È difficile che da una simile scelta possano derivare degli effetti positivi.
Quando parliamo di terrorismo dobbiamo anche comprendere cosa c'è alla base di scelte così estreme. A me pare che per lo più vi siano degli atteggiamenti di paura, di ostilità preconcetta, di disadattamento, le cui cause possono essere molteplici. Ma quali che siano, reagire a tutto ciò con un'altra violenza non credo possa portare a una soluzione effettiva del problema. Anzi, il più delle volte innesca una spirale del terrore che non è di alcun beneficio. Ovviamente mi rendo conto che solo l'amore e la compassione non sono sufficienti, ma bisogna impostare un lavoro serio per far fronte al terrorismo. Ma dovremmo cominciare a cambiare prospettiva e mettere al centro delle nostre azioni l'idea del dialogo, della non violenza, della riconciliazione. Non bastano nemmeno le dimostrazioni, le proteste, ma si deve fare qualche cosa di concreto ed effettivo che dia corpo a queste idee".
Per tornare all'articolo di Roberto Dal Bosco, quando parla dei Catari afferma: "Penso ai Catari: c’erano dei Re, e dei Papi, che all’epoca sapevano cosa fare con i lobbyisti della morte dei loro anni." .... " all'epoca sapevano cosa fare".... infatti le persecuzioni dei catari sono durate 20 anni e 100 di inquisizione e sembra che la cosa continui anche oggi... alla faccia del AMA IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO e del NON UCCIDERE.
RispondiEliminaVideo Il Genocidio dei Catari "Uccideteli tutti Dio saprà riconoscere i suoi"
https://www.youtube.com/watch?v=X-YRzPVvGIo
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Sono però in linea generale d'accordo alle critiche che fa alla rete- al web - a Internet
d'accordo con le critiche
RispondiEliminaL'articolo postato da Elyah, di NWO-Truthresearch è lungo e l'ho scaricato.
RispondiEliminaPer ora posso solo dire che non mi meraviglierei se nei secoli o anche nei decenni passati, seguendo le loro antiche tradizioni, i Lama Dalai usassero ossa e pelli umane. C'è uno stretto rapporto tra religioni arcaiche e cannibalismo, per esempio, e perché in Tibet avrebbero dovuto sviluppare dottrine diverse da quelle delle altre popolazioni?
Dire che la violenza genera altra violenza è corretto, ma ha in sé il grosso difetto di essere funzionale alle mire degli oppressori e dei tiranni.
RispondiEliminaPotrebbe trattarsi di un "cul-de-sac" sociologico, cioè di una situazione senza soluzione.
Si... ma nell'articolo di NWO-Tru. si afferma che il Dalai Lama avrebbe detto: ""E' difficile far fronte al terrorismo attraverso la non violenza" .... non mi sembra che sia la stessa cosa della intervista rilasciata all'Espresso. ... mi sembra che dica tutt'altro, dice: "Ma reagire alla violenza con altra violenza non mi pare una buona soluzione"
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