sabato 4 aprile 2015

L'equivoco di fondo tra persone normali e persone etiche




Alcuni giorni fa una persona mi ha chiamato “estremista”, come coloro che fomentano il fenomeno mediatico del momento “L’ISIS”, anzi mi ha chiamato proprio terrorista. Ma questo non è un fenomeno isolato, sono tantissime le persone che usano questo meccanismo di autodifesa per giustificare la propria condotta di vita. Anche l’assassino perora la sua causa dinanzi al giudice, ma non per questo verrà mai chiamato “estremista”. 



Gli uomini diventano “estremisti”, agli occhi degli altri, quando non ne condividono i valori, gli intenti e le tradizioni, nel bene o nel male; se salvassi un agnello da un dirupo (da morte certa) diverrei un eroe, se invece fermassi un camion pieno di agnelli protestando o inveendo contro il “povero” conducente diverrei un “estremista”, un membro del terrore, del non convenzionale, “incivilizzato”. I processi mentali e mediatici, le basi della nostra civiltà, sono retti da scomparti mentali, per cui ognuno di noi, non omologato al male comune (la norma), diviene automaticamente un estremista. Meglio edulcorare tutto con un “jingle” pubblicitario della panatina o McDonald's (tanto sorridono tutti), che pure se ci rende ignavi verrà tutto condonato dall’indulgenza plenaria di essere “uomini comuni”, perché in fondo lo fanno tutti.


2 commenti:

  1. "I malvagi deridono, odiano e tormenteranno sempre i giusti, i buoni, gli onesti perchè quella condotta è un rimprovero costante alla loro malvagità".
    Libro della sapienza

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    Risposte
    1. Parole......sagge!

      La cosa curiosa è che i cattolici riconoscono il Libro della Sapienzacome ispirato da Dio, mentre protestanti ed ebrei no.

      Il divide et impera funziona alla grande, con le religioni.

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