Testo di Osvaldo Franzon
Prima di tutto,
Roberto, sappi che chi scrive è un fascista con la F ben
maiuscola, come si può notare dall'immagine del mio profilo (Il
vecchietto della foto è Giorgio Almirante, cofondatore del MSI)...e
non parliamo di un fascista dell'ultima ora! Ho cominciato con la
politica a 14 anni. Prima di tutto sfatiamo il concetto di destra e
sinistra così come lo intendiamo: a sinistra tutti coloro che
aderiscono a ideologie comuniste o progressiste, a destra fascisti e
conservatori. Questo concetto è stato inculcato dalla sinistra nel
dopo guerra per screditare l'unica vera forza che poteva opporsi al
comunismo. Da fascista mussoliniano, però vicino alla corrente
d'annunziana e quasi totalmente opposta a quella di Telesio Interlandi, ti parlerò dell'unica e vera rivoluzione sociale economica
e politica avvenuta dopo la rivoluzione francese: il fascismo!
Il fascismo ha le sue origini nel socialismo, Mussolini non solo dovette scappare in Svizzera per evitare la prigione, in quanto organizzatore di scioperi, bensì era il direttore dell'Avanti, giornale storico del socialismo italiano. Pensa che Lenin dice questo di Mussolini: "In Italia c’era un solo socialista capace di fare la rivoluzione: Benito Mussolini. Voi socialisti non siete rivoluzionari. In Italia ci sono soltanto tre uomini che possono fare la rivoluzione: Mussolini, D’Annunzio e Marinetti”. Questo, per farti capire come il fascismo sia legato alla sinistra, ma vado oltre.
Mi rifiuto
di qualificare di destra la cultura cui la mia rivoluzione ha dato
origine. Cultura di destra, del tutto rispettabile, è quella che fa
capo all'Action Francaise. Cultura di destra è quella di cui la
gente di Codreanu (a destra) è fautrice. Cultura di destra è da considerarsi
quella alla quale il mio amico inglese Mosley sta lavorando. Ma la
cultura fascista, che recupera valori dell'intero Novecento italiano,
non è di destra. I nostri programmi sono decisamente
rivoluzionari le nostre idee appartengono a quelle che in regime
democratico si chiamerebbero "di sinistra"; le nostre
istituzioni sono conseguenza diretta dei nostri programmi; il nostro
ideale è lo Stato del Lavoro. Su ciò non può esserci dubbio: noi
siamo i proletari in lotta, per la vita e per la morte, contro il
capitalismo. Siamo i rivoluzionari alla ricerca di un ordine nuovo.
Se questo è vero, rivolgersi alla borghesia agitando il pericolo
rosso è un assurdo. Lo spauracchio vero, il pericolo autentico, la
minaccia contro cui lottiamo senza sosta, viene da destra. A noi non
interessa quindi nulla di avere alleata, contro la minaccia del
pericolo rosso, la borghesia capitalista: anche nella migliore delle
ipotesi non sarebbe che un'alleata infida, che tenterebbe di farci
servire i suoi scopi, come ha già fatto più di una volta con un
certo successo.
Sprecare parole per essa è perfettamente superfluo.
Anzi, è dannoso, in quanto ci fa confondere, dagli autentici
rivoluzionari di qualsiasi tinta, con gli uomini della reazione di
cui usiamo talvolta il linguaggio. Come puoi vedere, quella che
normalmente consideriamo destra realmente è la sinistra
rivoluzionaria e riformista. Il fascismo non solo non era
conservatore, bensì cercava una nuova via per lo sviluppo economico e
l'organizzazione del lavoro: il corporativismo! Non ti elencherò tutte
le leggi a favore dei lavoratori, lo lascio fare a te, ne rimarrai
sorpreso. Bene, quando Mussolini diceva che questa era la "lotta
del sangue contro l'oro", diceva una verità importante. Il
fascismo toccò i grandi capitali, i grandi interessi. Il fascismo
voleva l'autarchia e l'indipendenza economica, questo fu uno dei suoi
problemi. Cercò di lottare contro il sistema finanziario (legge
bancaria del 1936) e pure contro la Chiesa (molti pensano che i Patti Lateranensi siano stati una sorta di regalo, invece furono una
regolamentazione della Chiesa). Il fascismo fu il fautore della
libertà del popolo italiano contro i poteri forti, fu il
nuovo Rinascimento, forse troppo moderno e all'avanguardista per
quell'epoca.
Il comunismo invece cos'è? La visione bambinesca e
tribale della vita e della società? Un mondo dove tutti siamo
uguali, dove le diversità, le peculiarità e le differenze vengono
appiattite in nome della remunerazione? Una visione della società
grigia e cupa dove non vengono riconosciute le capacità, bensì il
semplice fatto di appartenere? Una visione dell'economia dove non
esiste il "mio" e il "tuo", un mondo senza
proprietà, un mondo senza la felicità di dire questo è mio, me lo
sono guadagnato con il mio lavoro e le mie capacità? Una visione e
organizzazione della società sullo stile: Uomo di Neanderthal? Questa è
la sinistra riformista e rivoluzionaria? Ritornare alle origini della
specie? A me sembra un concetto conservatore. Molti confondono
liberalismo, anarchia, vizio e svogliatezza con rivoluzione e
riformismo. Quindi è normale che sia la "destra" a
difendere il popolo perché sempre è stato e sempre sarà. A
"sinistra" ciò che trovi è solo ed esclusivamente
l'opposto, chiamalo PD o PDL sempre saranno la stessa
cosa, semplicemente mascherati da opposti per continuare a manovrare i
fili del potere.
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