Fonte:
Io non ti mangio
"Il
cervello vegetariano e quello carnivoro pensano diversamente" (Claudia Wolf biologa all'università di Munchen). Tutti
sappiamo dei benefici dell'alimentazione vegetariana ma pochi
conoscono l'aspetto psicologico dell'essere vegetariani. Si scopre
subito che chi rinuncia al consumo di carne dimostra una profonda
capacità di empatia. Ma c'è di più: le prime associazioni di
vegetariani si formano nel XIX secolo nell'ambito del "movimento
riformista" che criticava l'industrializzazione e la crescente
urbanizzazione.
E' ormai consolidato che chi segue un'alimentazione ed uno stile di vita vegetariano è raramente sovrappeso, iperteso, diabetico e quasi mai soffre di calcolosi renale o biliare. L'importante è assicurare un introito giornaliero di ferro, vitamina B12, calcio e acido folico. Di contro, poco si sa sul fronte psicologico, ed è propio grazie alla Wolf che si comincia a riflettere sulle prime ricerche delle quali la più interessante studia il rapporto tra vegetarianismo e intelligenza, stabilendo, tra 17.200 persone, un QI superiore nei bambini vegetariani rispetto ai carnivori! Ancora, Filippi e Rossa hanno studiato le basi neurali nei vegetariani. Attraverso scansioni della TAC, durante la visualizzazione di foto di persone e animali sofferenti, hanno scoperto una maggiore attività di zone notoriamente stimolate alla sensibilità epicritica (la più fine). Gli stessi ricercatori nel 2012 evidenziavano che i vegetariani riescono meglio ad immedesimarsi con gli animali. Questo fa capire, concludono, come il modo di elaborare le emozioni porti alcune persone a diventare vegetariane ed altre no. Ulteriori studi sono necessari ma è chiaro che......... vegetariani e carnivori pensano diversamente!!!
E' ormai consolidato che chi segue un'alimentazione ed uno stile di vita vegetariano è raramente sovrappeso, iperteso, diabetico e quasi mai soffre di calcolosi renale o biliare. L'importante è assicurare un introito giornaliero di ferro, vitamina B12, calcio e acido folico. Di contro, poco si sa sul fronte psicologico, ed è propio grazie alla Wolf che si comincia a riflettere sulle prime ricerche delle quali la più interessante studia il rapporto tra vegetarianismo e intelligenza, stabilendo, tra 17.200 persone, un QI superiore nei bambini vegetariani rispetto ai carnivori! Ancora, Filippi e Rossa hanno studiato le basi neurali nei vegetariani. Attraverso scansioni della TAC, durante la visualizzazione di foto di persone e animali sofferenti, hanno scoperto una maggiore attività di zone notoriamente stimolate alla sensibilità epicritica (la più fine). Gli stessi ricercatori nel 2012 evidenziavano che i vegetariani riescono meglio ad immedesimarsi con gli animali. Questo fa capire, concludono, come il modo di elaborare le emozioni porti alcune persone a diventare vegetariane ed altre no. Ulteriori studi sono necessari ma è chiaro che......... vegetariani e carnivori pensano diversamente!!!
molto interessante questa ipotesi. sicuramente però cultura, religione ed etica incidono parecchio nell'orientamento. Sul nuovo focus, che è tutto dedicato a questo tema, c'è anche una parte dedicata proprio allo scontro ideologico tra vegetariani e carnivori. C'è anche un test da fare: http://www.focus.it/scienza/salute/sei-vegetariano-o-carnivoro
RispondiElimina@Gentili & attenti LETTORI,
RispondiEliminavisto che la ricerca della SCIENZA cosidetta ufficiale è spesso contraddittoria
affermando il TUTTO e il contrario di TUTTO, penso che si dovrebbe SEMPRE prendere con le pinze ogni "nuova" scoperta compresa questa;
ad esempio le ricerche fatte sui gruppi sanguigni affermano che chi ha il gruppo "O +" donatore universale, appartiene alla razza umana più antica & forte rispetto agli altri gruppi;
e qual' è questa razza è quella guarda caso dei cacciatori/pescatori quindi dei "carnivori", questa è una ricerca con dei risultati opposti rispetto alla WOLF allora alla fine chi ha ragione !!!??? Ai posteri l' ardua sentenza....
MANDI
SDEI