Fonte:
All4animals
Un’ottima
notizia arriva dal nord dell’India, e in particolare dallo Stato
dell’Himachal Pradesh, dove è stato finalmente bandito il
sacrificio di animali. La notizia è degli scorsi giorni e sta
facendo il giro del mondo sui principali quotidiani, anche perché
segue un’altra importante decisione del governo indiano: quella di
vietare l’esportazione di animali per l’annuale Festival di
Gadhimai, in Nepal – che rappresenta ad oggi il sacrificio di
animali più grande del mondo. A mettere la
parola fine alla trazione dei sacrifici animali per motivi religiosi
in Himachal Pradesh è stata l’Alta Corte, che ha anche richiesto
alle forze dell’ordine di tutto il Paese di agire con forza per
rinforzare il bando, che generalmente colpisce gli ovini all’interno
dei locali tempi Hindu.
La corte ha così motivato la sentenza: “Nessuna persona sacrificherà alcun animale in alcun luogo di culto, incluse le zone limitrofe. Una rivelazione sconvolgente è stata fatta: migliaia di animali vengono sacrificati ogni anno in nome della fede. Il sacrificio causa dolori e sofferenze immense ad animali innocenti. Non si può più permettere che vengano sacrificati per accontentare una divinità in una maniera tanto barbarica”. La corte ha messo in dubbio non solo la legittimità di questo tipo di pratica, ma anche le sue motivazioni profonde, sostenendo che rituali di questo tipo devono finire in quest’epoca. La sentenza è stata emessa su richiesta dei locali gruppi di tutela animali, che ora applaudono alla decisione. “Diamo il benvenuto al bando dei sacrifici animali perché metterà finalmente la parola fine a secoli di crudeltà sugli animali nel nome della religione”, ha dichiarato un locale attivista. Naturalmente, la decisione non è piaciuta a tutti e qualcuno la considera “contraria alla tradizione”. Per il momento, comunque, il divieto resta.
La corte ha così motivato la sentenza: “Nessuna persona sacrificherà alcun animale in alcun luogo di culto, incluse le zone limitrofe. Una rivelazione sconvolgente è stata fatta: migliaia di animali vengono sacrificati ogni anno in nome della fede. Il sacrificio causa dolori e sofferenze immense ad animali innocenti. Non si può più permettere che vengano sacrificati per accontentare una divinità in una maniera tanto barbarica”. La corte ha messo in dubbio non solo la legittimità di questo tipo di pratica, ma anche le sue motivazioni profonde, sostenendo che rituali di questo tipo devono finire in quest’epoca. La sentenza è stata emessa su richiesta dei locali gruppi di tutela animali, che ora applaudono alla decisione. “Diamo il benvenuto al bando dei sacrifici animali perché metterà finalmente la parola fine a secoli di crudeltà sugli animali nel nome della religione”, ha dichiarato un locale attivista. Naturalmente, la decisione non è piaciuta a tutti e qualcuno la considera “contraria alla tradizione”. Per il momento, comunque, il divieto resta.
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