Fonte: Non Solo Animali
Centinaia
di cani, scodinzolanti e felici, corrono liberi su un terreno
recintato in una città serba. C’è una persona che li conosce uno
per uno, ricordando tutti i loro nomi. Si tratta di Sasha Pesic,
diventato volto noto a livello internazionale per il suo impegno a
favore degli animali. Tutto è cominciato quando Pesic, rimasto
senza lavoro, come circa il 17 per cento di serbi, ha trovato quattro
cuccioli abbandonati nei boschi vicino a casa sua. La
scoperta ha cambiato radicalmente la sua vita, spingendolo a
diventare un paladino dei cani randagi e ad aprire un rifugio a Nis,
nel sud della Serbia. Ci sono 280.000 cani registrati nel paese
balcanico, ma le autorità veterinarie dicono che è praticamente
impossibile determinare il numero esatto di cani randagi, molti
animali domestici, infatti, sono stati abbandonati dai loro
proprietari nei periodi di difficile congiuntura economica.
Oggi
il rifugio di Nis ospita più di 450 animali che possono rimanere
all’aperto tutto il giorno. «Li facciamo entrare nelle loro gabbie
solo di notte, così vivono più felici - ha raccontato all’Afp,
aggiungendo che tutti i cani sono stati vaccinati, sterilizzati e
dotati di microchip. Il rifugio si trova in un ex club ippico, ma
Pesic potrebbe presto essere obbligato a spostare i suoi amici a
quattrozampe. Nonostante il prezioso lavoro fatto, il Comune rivuole
la terra dove lui ha eretto il rifugio. La notizia è subito
rimbalzata sul web e decine di migliaia di persone hanno firmato una
petizione per impedire la chiusura del rifugio, costringendo le
autorità cittadine a fare marcia indietro e a impegnarsi per trovare
una soluzione.
"La mia è una battaglia senza fine. Non ho neanche tempo di mangiare normalmente e ancora meno di pensare di
avere una vita privata - ha detto Pesic -. Bisogna combattere ogni
giorno per fornire cibo e assistenza per tutti questi animali».
All’inizio Pesic riceveva il cibo per i cani dai fornai e
macellai locali, ma presto non è stato più sufficiente e così ha
lanciato appelli online. «La gente, soprattutto dall’estero, si è
dimostrata molto generosa e ha sostenuto il nostro progetto. Ogni
mese, infatti, abbiamo bisogno di circa 5-6mila euro per i nostri 400/500 cani». «Sono fiduciosa che la città ci aiuterà a
trovare, entro la fine dell’anno, un luogo adatto e una soluzione
permanente per continuare le nostre attività», racconta una
volontaria che lavora con Pesic. Un aiuto più che dovuto visto che
non solo toglie i cani dalla strada, ma spesso riesce a trovare loro
anche un’adozione: «Da quando ho aperto il rifugio 250 di loro
hanno trovato una famiglia», racconta orgoglioso l’uomo che ha
fatto del suo lavoro una missione.
Nessun commento:
Posta un commento