mercoledì 1 luglio 2015

Se fosse stato africano


Testo di Saverio Tommasi

Eccolo qui, 31 anni e italiano. Professione: militare. Bel ragazzo. Si è finto poliziotto e nella notte fra il 29 e il 30 giugno ha portato una bambina di 15 anni in un prato, poi l'ha violentata. E' successo ieri, a Roma. Il militare si sarebbe dovuto imbarcare oggi per una missione in Marina, l'hanno arrestato appena in tempo. La piccola ragazza era scesa in strada con le amiche per vedere i fuochi d'artificio, nel giorno dei santi Pietro e Paolo. Poi è arrivato lui. Anche il fratello del militare è stato denunciato, per favoreggiamento. Una bella famiglia di merda, insomma. 

 
Ecco, ogni volta che qualcuno vi indicherà una persona migrante, magari dopo un furto di rame, o in attesa di giustizia sugli scogli di Ventimiglia, e griderà "ruspa", oppure "via a calci nel culo", voi pensate alla faccia di questo criminale, al dolore che ha inferto e al fatto che la ricostruzione scenografica della geografia di provenienza vale quanto un calzino bucato al party di fine anno della Benetton. Perché, se la ruspa fosse una soluzione, ora dovremmo radere al suolo tutte le caserme della Marina militare d'Italia. Perciò no, la "ruspa" non è mai una soluzione, è solo il tentativo di mostrare il pisello in erezione, lasciando scoperto in realtà un cincino mosciarello fra il primo e il secondo neurone, in grado di produrre al massimo due o tre idee del cazzo.
PS. ah, dimenticavo, sapete chi era un seguace della famiglia tradizionale? Lo stupratore.

7 commenti:

  1. si sentono autorizzati e forse lo sono a fare le peggio cose questi subumani disarmati o peggio, militarizzati. Tempo fa redarguii aspramente uno che passava con la motocicletta sul marciapiede. Pensando di intimidirmi mi disse che era un poliziotto. L'ho redarguito ancora di più, mi ha minacciato, ma davanti alla mia irremovibilità e forse anche incoscienza, ma eravamo davanti la porta di un "supermercato" di marca, pieno di umani rincoglioniti, ha desistito. La sorte aiuta gli audaci e soprattutto quelli che non si fanno spaventare. Bisogna educare i figli a non creder neanche a quello che credono divedere con i loro occhi e a non fidarsi di nessuno. Vigliacchi assassini, prima le medicine, poi la cassa...da morto !
    Monia

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    1. Poco tempo fa sono stato redarguito da una ragazza perché passavo con la bici sul marciapiede.
      In realtà, avevo sbagliato strada ma siccome sono stato preso alla sprovvista dalla sua reazione non ho potuto dirle che non è mia abitudine correre sui marciapiedi. E nemmeno scusarmi.

      Chi ha avuto ragione, lei o io?

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    2. @Roberto,

      ma che domanda fai ha ragione in pieno lei hai sbagliato tu anche se in buona fede, i marciapiedi SONO per i pedoni le ciclabili SONO per i ciclisti con quello poi che ci costano;

      a Scuola una volta ci insegnavano l' EDUCAZIONE CIVICA ora ovviamente NON va più di moda ognuno fa quello che più gli aggrada, equivocando così il termine LIBERTA'=RISPETTO con quello di MALEDUCAZIONE=CAOS mi sbaglio forse !!!???

      MANDI
      SDEI/SERGIO

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  2. Immigrati e culattoni , questo è il Vangelo del nuovo millennio ; di contrapposto si va a cercare il pelo nell"uovo scovando l'eccezione che conferma la regola per legittimare le nuove "famiglie"senza identità e il concetto di accoglienza forzata che porta solo utilità agli sfruttatori amici di chi ha messo l' articolo

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    1. Io non ho niente contro i culattoni, e nemmeno contro gli africani.

      Sulla famiglia tradizionale ci sarebbe tanto da discutere, ma va tenuto presente che io non sono stato capace di farmene una.

      In quanto ai migranti, farebbero meglio a stare a casa loro perché casa loro, l'Africa, è infinitamente migliore di qua. Ma io sono.....Bastian Contrario e forse le mie valutazioni sono sbagliate.

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    2. @Roberto & Co.,

      le tue valutazioni SONO le tue valutazioni che possono ESSERE più o meno condivise, certamente dal tuo punto di vista NON sono sbagliate se no NON le faresti;

      comunque già definire i "gay e/o omosessuali" dei "culattoni" è di per se un termine dispreggiativo, quindi così esprimi un pesante giudizio di condanna però NON ti poni mai l' interrogativo ma uno PERCHE' lo è e un' altro no;

      tu poi che conosci come me e meglio di me la STORIA sai benissimo che nella culla della POLIS & CULTURA l' antica GRECIA e poi a ROMA, se NON eri BISEX e/o TRISEX eri considerato un DIVERSO ora sta succedendo il contrario domanda chi ha ragione gli ANTICHI o i MODERNI !!!???

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  3. Lo stupratore di passaggio da Roma, un “marò” ciclista? Si, un marò.
    Si è spacciato per “poliziotto”; lo hanno chiamato “dipendente del ministero della marina” e “appartenente al Ministero della Difesa, in forza presso l'Arsenale della Marina”, nessuno ha detto che è un “marò”. Abbiamo cercato il significato di marò...
    http://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=mar%C3%B2....e altre fonti
    nel linguaggio della marina militare, marinaio...Nel gergo della marina militare, marinaio "Marò"" significa marinaio e basta...
    Gli appartenenti al Reggimento S. Marco si chiamano "" Fanti di Marina"" e non marò che è un termine generico.
    Certo è che era nel bar dove le tre ragazzine hanno bevuto la birra, altrimenti non avrebbe addotto questo fatto per intimidire le minorenni.Il fratello, che lo ospitava, dovrebbe abitare nei paraggi del bar, altrimenti anziché la bicicletta, avrebbe usato un altro mezzo. Perché ha “scelto” la ragazza che aveva i documenti d'identità? L'aveva adocchiata fin dall'uscita da casa dell'amica che la ospitava? Che grave responsabilità per i genitori dell'amichetta che l'avevano ospite a casa loro. Mi sono convinta, è sicuramente un “marò”, una classe che ha la violenza facile. Stavolta, forse, uno di loro sarà punito. O finirà come sempre a “tarallucci e vino” e chi muore giace e chi vive da assassino e stupratore si dà pace? Quella ETERNA è la pace adeguata per costoro.
    Monia Fruttariana

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