Fonte: Blondet & Friends
Ci dicono che fuggono
da guerre e carestie: quali guerre? Quali carestie? Guardate la foto
scattata da Giorgio Rapanelli ai guerriglieri del Sud Sudan. Quelli
sono gli africani che ho visto nel buco nero. Gente che mangia una
volta al giorno una ciotola di qualche polenta
innominabile condita con peperoncino, che non vede mai verdura, mai
carne. Dico mai. Sono africani del tipo che, nemmeno con la
colletta tra i familiari della famiglia più allargata, sono in grado
di raccogliere i 3 o 4 mila dollari per pagarsi il passaggio lungo il
Sahara su autocarri, né tantomeno gli scafisti in Libia. Come mezzo
di trasporto hanno solo le loro gambe; e come vedete, sono così
filiformi che non li portano tanto lontano.
Questo è
l’africano che ha bisogno di aiuto.
L’africano che appena scoppia qualche guerra civile, o qualunque
altro scontro tribale, subito si vede ridotta la ciotola
dell’unico pasto quotidiano, già insufficiente,
della metà; che non ha una gallina ovaiola, che non ha altro che
salsa di arachidi col peperoncino per condire la polenta di kassava,
di valore nutritivo zero. Questo è l’Africa, questo è il buco
nero.
Non questi giovanotti
con lo smartphone, non queste belle mammine in carne con
bambini pasciuti. Perché ci dicono che sono “siriani”
quando sono eritrei, e ancor più spesso africani equatoriali,
gabonesi, ivoriani? Il presidente della Costa d’Avorio, si chiama
Ouattara, in 4 anni di potere ha ammassato 27 miliardi di dollari. Il Buco Nero è anche questo ed evidentemente non è cambiato.
D’accordo, ma se ne occupino i francesi; è amico di Sarkozy.
Per questo odio e mi
rivolta lo stomaco la “cultura dell’accoglienza”, il pietismo
bavoso sugli “Immigrati” che rischiano la morte sui
barconi e vanno curati, vestiti, alimentati, forniti di scheda SIM
perché possano telefonare a casa…perché non è solo falso, ma
malvagio. Quelli che “accogliamo” non sono i poveri; sono gli
intraprendenti, e persino – sulla misura africana – ricchi.
In questa nostra “carità”, non comprendiamo mai quegli africani
con le gambe filiformi, che non hanno smartphone né tremila dollari,
anzi nemmeno mezzo – che dico – nemmeno dieci centesimi per
comprarsi un uovo. E che hanno veramente bisogno, loro, che
basterebbe solo mezzo euro per migliorare la loro razione.
A casa loro.
Li ho visti e lo so.
Odio la nostra pelosa e viscida “carità” mediatica,
clericale, sinistrista.
Sto guardando la diretta del ritorno delle salme italiane dal Bangladesh, su Raiuno. Come mai i due commentatori narrano le storie dei morti italiani come se fossero personaggi di una fiction? Con tanto di foto dei morti sulla sinistra del teleschermo... Ma hanno imparato dai media americani? O è una delle nuove "narrazioni" tanto care al Renzismo? Stessa impressione di fiction ebbi quando vidi lo show (purtroppo) dei funerali della Solesin. Tutto è show... E quelli dell'Isis sono ottimi allievi di Hollywood... Billy the Kid
RispondiEliminaUn presidente della repubblica definito scherzosamente "La mummia" mi sembra adatto per andare a ricevere dei cadaveri.
EliminaIn Meridione molta gente crede agli jettatori. Sarà mica il nostro Sergio Mattarella uno di essi? Ce l'hanno messo apposta in questo periodo storico che volge al tramonto dell'Occidente?
Beh si...messo lì dalla CIA che ha sempre comandato in Sicilia...allo scopo di accompagnare nella bara l'Italia intera... Un presidente mummia per un paese che si sta mummificando. Inoltre noto che anche lui a volte presenta le caratteristiche del viso e degli occhi di un rettiliano: d'altronde si vede bene che è persona fredda e senza anima umana. Senza nulla togliere ai poveri rettili che comunque fanno il loro mestiere! Billy the Kid
EliminaPerfino Crozza lo prende in giro perché non sorride mai.
EliminaCIA e Mafia sono alleate, secondo te?
La Mafia è da secoli il braccio armato dei servizi segreti prima britannici e poi americani... Le ricerche di Solange Manfredi in questo campo non lasciano dubbi. Billy the Kid
EliminaChe però, come nel caso del fondamentalismo islamico manovrato dagli occidentali, non avrebbe potuto prosperare se nella popolazione del Meridione non ci fosse stato un substrato culturale improntato alla violenza e alla ribellione verso lo stato centrale, ex sabaudo.
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