domenica 3 luglio 2016

Un mondo che dovrebbe appartenere a tutti



Testo di Daniela Martani


Sono in viaggio. Davanti a me sono seduti questi ragazzi africani. Per motivi di privacy ho coperto i loro volti. Abbiamo iniziato a parlare e mi hanno raccontato che sono scappati dal Sudan dove in questo momento è in atto una sanguinosa guerra civile che ha già generato 2 milioni e cinquecentomila profughi della guerra civile scoppiata nel 2013. Mi hanno detto che lì non hanno speranze, né futuro. Uno di loro è laureato in scienze infermieristiche. Sono dovuti fuggire con il barcone che li ha portati sulle coste italiane dopo 12 giorni di estenuante traversata, lasciando famiglia e amici. Quanto coraggio traspare dalle loro parole. Sperano di arrivare in Germania e Inghilterra. Sognano una vita dignitosa e felice, impossibile da immaginare nella loro terra. Gli auguro con tutto il cuore di riuscire a superare il confine. Non hanno documenti, ci proveranno, ma la loro fame di vita è superiore a qualsiasi frontiera costruita dagli uomini in un mondo che dovrebbe appartenere a tutti, senza limiti. I loro occhi così speranzosi e impauriti mi hanno toccata profondamente. Le differenze dovrebbero arricchirci e non creare muri. Buona fortuna ragazzi e in quanto a noi, dovremmo essere grati ogni giorno per la fortuna che abbiamo.  

2 commenti: