giovedì 6 ottobre 2016

Le ideologie aberranti di santoni, guaritori e ciarlatani



In assenza di basi scientifiche, le bufale della medicina cercano di accreditarsi per le vie secondarie del “complottismo” e del “cospirazionismo”.  Tutti gli studi e le ricerche negano l’esistenza di legami tra le vaccinazioni e l’insorgere dell’autismo? Sono le case farmaceutiche a falsificare i dati.  Il metodo Stamina viene individuato come una vera e propria “truffa scientifica”? Ed ecco che nasce un gruppo di fan che accusa la medicina ufficiale di agire per puro interesse economico. La sperimentazione del metodo Di Bella fallisce? Chiaro perché: per ogni persona che aderisce a terapie alternative, l’industria del farmaco perde dai 200mila ai 500mila euro.  Periodicamente, invece, accade che a perdere la vita siano pazienti che hanno scelto metodi di cura non accreditati dalla scienza. Qualche volta le loro storie emergono, come nei giorni scorsi quella, straziante, di Eleonora Bottaro, la diciottenne di Padova affetta da leucemia linfoblastica acuta che, d’accordo con i genitori, ha rifiutato di sottoporsi alla chemioterapia benché i medici le avessero assicurato che avrebbe avuto ottime possibilità di guarigione. E come quella, di pochi giorni dopo, della trantaquattrenne riminese che ha ugualmente rifiutato la chemio ed è morta.  Intervistato da “Repubblica”, Domenico Samorani, responsabile della Chirurgia del seno dell’ospedale che aveva in cura la ragazza, quello di Santarcangelo, ha detto che negli ultimi tre anni è stato testimone della morte di altre dieci donne che avevano rifiutato le terapie chemioterapiche.



La chemioterapia e le cure “alternative”
Un fenomeno grave e pericoloso, una sorta di epidemia della disinformazione scientifica. Che ha spinto Umberto Veronesi a intervenire a difesa della chemioterapia e contro i “santoni” che creano false speranze, inducono la persone e non curarsi e, molto spesso, guadagnano fior di quattrini con la vendita dei loro intrugli o dei loro cattivi consigli. Veronesi ha spiegato che la chemioterapia – che ancora viene associata a effetti collaterali terribili, quasi peggiori della malattia – si è profondamente innovata: “Oggi si ricerca la dose più bassa o l’intervento più limitato in grado di assicurare l’efficacia oncologica”, ha sottolineato. Ma, consapevole della forza devastante degli argomenti dei “santoni”, ha anche aggiunto che “il miglior antidoto contro i ciarlatani è un rapporto di fiducia fra medico e paziente”. Se infatti la comunicazione avviene “in campo aperto”, gli argomenti dei guaritori sono particolarmente efficaci. E resistono non solo alle smentite del mondo della scienza, ma anche ai provvedimenti disciplinari adottati dagli ordini professionali. E persino alla scoperte che dietro alcune delle cosiddette “terapie alternative” ci sono ideologie aberranti.


La“Nuova medicina germanica”
Eleonora Bottaro non è che l’ultima delle vittime della “Nuova medicina germanica” del medico tedesco Ryke Geerd Hamer e della sua teoria secondo la quale i tumori hanno cause di tipo psicologico. Teoria che è stata per anni considerata con una certa indulgenza e umana simpatia per via del tragico evento da cui trasse origine.  Un fatto di cronaca che nel 1978 occupò le prime pagine di tutti i giornali.


La morte del figlio Dirk e l’accusa a Vittorio Emanuele di Savoia
Dirk Hamer, figlio diciannovenne del futuro fondatore della “nuova medicina germanica”, era in vacanza assieme alla sorella Birgit nell’isola di Cavallo in Corsica, ospiti sullo yacht del famoso play boy Nicky Pende. Scoppiò una lite per futili motivi – il furto di un gommone – e qualcuno, da un altro yacht, sparò dei colpi di fucile. Dirk fu ferito a una gamba, perse molto sangue, l’arto andò in cancrena e, dopo un’agonia di quattro mesi, morì. La vicenda fece ancor più clamore perché il primo a essere sospettato dell’omicidio preterintenzionale – come lo qualificarono i giudici francesi – fu il proprietario dell’altro yacht, nientemeno che Vittorio Emanuele di Savoia, l’ex principe ereditario italiano (poi assolto).


Il tumore di Ryke Geerd Hamer
Fatto sta che Ryke Geerd Hamer – che allora aveva 43 anni ed era un giovane e affermato medico tradizionale – alcuni anni dopo fu colpito da un tumore a un testicolo che attribuì allo shock che gli aveva provocato la morte del figlio. A partire da questa tragica esperienza personale elaborò la sua teoria. E’ significativo che la correlazione tra l’insorgere del tumore e un grave lutto – l’improvvisa morte, avvenuto nel 2013, del fratello ventiduenne - sia stata anche alla base della decisione di Eleonora Bottaro e dei suoi genitori di non seguire le normali terapie anticancro.


La radiazione dall’albo dei medici
Sostenuta da questa epica familiare – ha chiamato la sua scoperta ‘sindrome di Dirk Hamer’ – il dottor Ryke Geerd Hamer ha fatto proseliti. E la sua teoria ha resistito non solo alle smentite corali del mondo scientifico, ma anche alla radiazione (nel 1986) dall’ordine dei medici e a una serie di processi, di condanne e di arresti per esercizio abusivo della professione comminate dai tribunali dei paesi dove si è trasferito, dall’Austria alla Norvegia, dove oggi si troverebbe, dopo essere transitato per la Spagna.


L’incitamento all’odio razziale
Meno noto è che a questi reati “specifici” se ne è aggiunto un altro, l’incitamento all’odio razziale. Nella figura di Hamer, infatti, il cospirazionismo scientifico si è unito all’antisemitismo. A partire dal 1986 ha cominciato a sostenere che la chemioterapia è stata inventata dagli ebrei per uccidere i non ebrei.  Non solo. Come ricorda Fabrizio Dragosei nel suo blog sul “Corriere della Sera”, secondo Hamer “gli aghi delle siringhe usati con la chemioterapia servono in realtà per impiantare nei pazienti microchip che in un secondo tempo vengono attivati tramite satelliti”. Farneticazioni di un uomo sofferente, affetto da "monomanie e grave perdita del senso della realtà" (così i giudici tedeschi che proprio nel 1986 ordinarono la sua sospensione dall’esercizio della professione medica).  Farneticazioni che, però, continuano a trovare persone disposte a crederci. Fino a morirne.


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