Fonte: Think Green
Cosa spingerà mai le aziende che da
decenni e decenni guadagnano sulla vendita di prodotti derivati
dall’organismo di animali a formulare alternative vegetariane?
L’Italia è sempre più veg. La popolazione vegetariana e vegana è
in continua crescita. Stime indicano cifre come 8 milioni di
individui, ma rimane difficile indicare davvero quante siano le
persone che hanno abbandonato l’abitudine di mangiare resti
animali. Sta di fatto che ci siamo, siamo sempre
di più e con la nostra presenza e con le nostre scelte il mercato
sta cambiando. Qualche giorno fa, in un supermercato Carrefour, ne ho
avuto ulteriore conferma. I Fratelli Beretta, che dal 1812
vendono alimenti a base di animali, hanno improvvisamente scoperto di
avere un cuore verde. Per questo hanno pensato di ideare e vendere
burgers 100% vegetariani in più varianti. Nelle foto vi mostro quella agli
spinaci e quella ai peperoni, davvero simile agli hamburger di carne.
Che dire poi di Wuber, colosso della
vendita di wurstel fatti con il corpo dei suini? Anche questa azienda
ha introdotto una alternativa vegetale proponendo wurstel vegetariani
che non contengono carne. La stessa idea è venuta anche a
Citterio, altra azienda nota per affettati, che ha ideato
dei wurstel agli spinaci. L’idea di vendere anche alimenti
del genere nasce da un lavoro non di poco conto: prima di
intraprendere iniziative del genere penso che le aziende si siano
almeno documentate su quanto la richiesta di alimenti veg sia
aumentata per attivarsi sull’ideazione della ricetta, sulla
realizzazione del prodotto e la sua messa in vendita. Questo fa riflettere davvero molto.
Colossi della produzione di alimenti a
base di carne che arrivano ad intraprendere queste scelte fanno
pensare che sul serio le cose stiano cambiando, e anche tanto! Io
personalmente non acquisterò nessuno dei prodotti che vi ho mostrato
in questo articolo. Sono intollerante alla crudeltà sugli animali e
alle uccisioni ingiustificate, e purtroppo sia Citterio, sia Wuber
che Fratelli Beretta continuano a mietere vittime. Si parla di
migliaia di esseri senzienti ogni anno i cui resti finiscono lavorati
e impacchettati sugli scaffali. Non li acquisterò mai perché
sarebbe come comprare le verdure dal macellaio. Mi auguro però che
col tempo tutte le aziende che adesso continuano a lucrare sulla
morte degli animali possano convertirsi al 100%. Solo allora ne
diventerò cliente.
Voi, ovviamente, siete liberi di
scegliere di agire come me o al contrario.
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RispondiEliminaE' vero che sono vegetariane ma sono comunque piene di schifezze! Quindi boicotto
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