Da una parte abbiamo
Alex Jones, burattino degli Illuminati nonché complottista preferito
di Trump, che dice esserci su Marte una colonia di bambini rapiti sulla Terra, e dall’altra abbiamo Emmanuel Macron, burattino dei
banchieri che, in qualità di padrone di casa, dice che non c’è un Pianeta B, ovvero esattamente ciò che dicevano i Verdi trent’anni
fa: “Questo è l’unico pianeta che abbiamo”. Con la differenza
che i Verdi si davano da fare per cambiare le leggi e introdurre
stili di vita ecocompatibili, mentre Macron e tutti gli altri
burattini governativi si riempiono la bocca di sterili slogan senza
dare seguito a riforme significative. A Macron si potrebbe
rispondere: “Dimmi qualcosa che non so!”. Ai Verdi, fagocitati
dal Sistema, si potrebbe dire, col senno di poi: “Avete fatto male
a transitare nelle istituzioni e dovevate dare ascolto a chi vi
ammoniva di rimanere movimento”.
Sì, perché sembra
esistere un meccanismo perverso in base al quale ogni movimento
culturale che nasce dal basso viene totalmente neutralizzato, nelle
sue energie dirompenti, nel momento in cui decide di allestire liste
per candidarsi alle elezioni. Il problema era emerso già con
Pannella, quando qualcuno dei suoi mise in giro la parola d’ordine
“Disorganizziamoci scientificamente”, a significare che i
migliori risultati si ottengono rimanendo movimento
indistinto, anziché mandare qualche sparuto
drappello in parlamento. Sia Verdi che radicali quello hanno avuto:
sparuti drappelli, che hanno finito per uniformarsi all’andazzo
generale.
Il Movimento 5 Stelle,
viceversa, ha mandato in parlamento un grosso contingente dei suoi,
ma i risultati non sono diversi. Anzi, in quest’epoca frenetica in
cui tutto sembra aver preso un ritmo accelerato, la trasformazione
dei grillini è ancora più
evidente. Mentre con i Verdi e i radicali sono dovuti trascorrere
almeno tre decenni, con i pentastellati la rovina è arrivata nel
giro di pochi anni. Un esempio fra tutti: il Muos di Niscemi per i
grillini è diventato uno strumento di pace internazionale, da
quell’ecomostro che era quando ancora nessuno di loro era approdato
in parlamento. Da ciò si deduce che la
cosiddetta democrazia parlamentare ha lo scopo di far credere ai
cittadini di contare qualcosa, di poter cambiare le cose storte
mediante il metodo democratico e di smorzare ogni
velleità sovversiva e rivoluzionaria, parole ormai svuotate di
significato. Macron ripete slogan consunti e privi di sbocco, fidando
sul ricambio generazionale, i gruppi di opposizione che entrano
nell’agone politico fanno tutti una miseranda fine, deludendo gli
idealisti che li hanno votati e noi siamo ancora qui a sperare in un
miracolo, senza sapere di preciso da quale parte potrebbe arrivare.
che siano peggio degli altri nn ne sarei così sicuro,di certo ogni epoca ha prodotto fior fiore di rumenta,tutta ben studiata ad hoc per il momento che si sta vivendo,nulla è mai stato lasciato al caso
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