domenica 10 dicembre 2017

Il collante di una Sinistra che va in pezzi



Sulle note di “Bella Ciao” è iniziata la pagliacciata del PD e degli anti-italiani di sinistra, con gli immancabili partigiani finanziati con le tasse degli italiani, contro un nemico immaginario, il fascismo. La manifestazione è stata organizzata dopo l’irruzione e la lettura di un volantino da parte di Veneto Fronte Skinhead contro l’invasione e il business dell’accoglienza e il blitz di Forza Nuova contro i bufalari di Repubblica. Un’occasione unica se non rara di vedere la sinistra unità in piazza, il loro unico collante è l’antifascismo ormai sbiadito e fuori moda. Nessuna manifestazione di solidarietà ai carabinieri dopo la bomba degli anarchici di sinistra, fatto lieve anche per il capo della polizia Gabrielli.


Sul lungolago di Como alcune centinaia di manifestanti stanno sfilando per il corteo contro “il fascismo e l’intolleranza” voluto dal Pd. La manifestazione è stata organizzata dai dem dopo l’irruzione di un gruppo di skinhead, lo scorso 28 novembre, nella sede di una associazione pro-migranti proprio a Como. Al corteo partecipano i big del Pd, tra cui lo stesso Matteo Renzi e il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Ieri è arrivato il passo indietro del Movimento Cinque Stelle che con Di Maio ha dichiarato il proprio “no ad una manifestazione strumetalizzata dal Partito Democratico”. Tra le note di “Bella Ciao”, il corteo ha cominciato a sfilare. Sul palco nel corso della giornata si alterneranno alcuni inteventi di alcuni ragazzi ma anche quelli della Presidente ANPI Carla Nespolo, del giornalista Daniele Piervincenzi, aggredito a Ostia. L’unico intervento politico è quello del coordinatore lombardo del Pd Alessandro Alfieri, che farà un saluto iniziale.




E sulla manifestazione dem è intervenuto il deputato della Lega Nord, Paolo Grimoldi: “Premettendo che in democrazia ognuno è libero di manifestare le sue idee, per cui non critico il fatto che oggi tutta la sinistra, da Renzi alla Boldrini, sia a Como a manifestare contro un volantino letto da 13 skinheads (e teoricamente la libertà di esprimere un’opinione dovrebbe valere anche per loro, dato che non hanno fatto saluti romani o inneggiato al fascismo violando la legge Scelba), mi domando: ma sono più pericolose le idee di 13 ragazzetti o le bombe vere? Oggi tutta la sinistra scende in piazza a Como contro un volantino letto senza minacciare o aggredire nessuno, ma perché a gennaio non hanno manifestato in massa a Firenze contro la bomba degli anarchici che ha mutilato un artificiere? E perché non manifestano contro l’ordigno rinvenuto davanti alla caserma dei Carabinieri a Roma due giorni fa, ordigno sempre rivendicato dagli anarchici? È più grave leggere un volantino, per Renzi e la Boldrini, che mutilare un uomo?”. Presente alla manifestazione anche il presidente della Camera, Laura Boldrini che in un’intervista a Repubblica ha spiegato i motivi della sua partecipazione: “Bisogna ripartire dalla nostra storia: la liberazione dal nazifascismo non fu un evento ‘di parte’, ma un atto corale dell’Italia che si ribellava al regime per riprendersi la libertà. Tutte le forze politiche democratiche dovrebbero fare fronte comune contro chi si richiama a quel regime che fu di sopraffazione, di annientamento dei diversi, di discriminazione nei confronti delle donne”.

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