Fonte: Siamo rimasti soli
Chi è il vero
responsabile del disastro di Torino? Chi ha gridato all’attentato?
Di certo, “qualcosa è cambiato nella nostra percezione del mondo”.
Gli ultimi attacchi da Nizza a Londra, scrive Alessandro Meluzzi sul
Tempo, “ci parlano di una modificazione radicale nel funzionamento
delle nostre società. Nessuno osa usare il vero nome. C’è chi
dice estremismo, c’è chi dice fondamentalismo, c’è chi dice
integralismo. In realtà, la parola davvero importante ma che pare
impronunciabile è Islam” che “significa letteralmente
sottomissione“. “Il buon islamico” innanzitutto si
sottomette “alla legge di Dio, alla quale non si può non aderire
senza mediazioni e interpretazioni razionali”. “Non c’è
nessuno che possa cambiare quanto è scritto nel Corano”,
puntualizza il sociologo, “ma il Corano dice che gli infedeli che
resistono vanno sterminati e che tutti devono sottomettersi alla
legge islamica”. Non esiste la “scelta libera della religione e
quelli della prevalenza dello Stato laico su quella di ogni credo
religioso che è la base del funzionamento della nostra civiltà
occidentale”.
Il problema è che in questo momento
c’è una “onda fortemente identitaria di islamismo” e “in
città come Londra esistono enclave di centinaia di persone che
vivono secondo la legge islamica e che ci considerano come infedeli
che prima o poi dovranno essere sottomessi e ricondotti alla vera
fede. Questo è il vero problema e se non lo affronteremo
correttamente, progressivamente la nostra tollerante civiltà basata
sul pluralismo si scontrerà” con l’Islam, “verità rivelata che
si interpreta attraverso la sharia“. A breve, profetizza Meluzzi,
si realizzerà il “paradosso volteriano: io sono pronto a morire
perché tu possa vivere secondo un modello che non condivido” ed “è
quello che tragicamente sta capitando e capiterà ancora di più a un
Occidente imbelle, incapace di chiamare le cose col proprio nome e di
prendere misure adeguate” per difendersi. “Non vogliamo vedere”, nel nome del “politicamente corretto”, quello che “davvero sta
accadendo. Un po’ come l’Europa del 1938 quando all’avvento del
nazismo qualcuno pensava di proteggersi con l’ombrello di
Chamberlain e della Conferenza di Monaco”.
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