Testo di Alessandro Mezzano
Solo due giorni dopo la
dichiarazione di Israele che disconosceva Gerusalemme Est come
città-zona dei Palestinesi, la casa bianca annuncia che il
presidente USA Trump ha deciso di spostare le sede dell’ambasciata
da Tel Aviv, dove sono tutte le rappresentanze diplomatiche, a
Gerusalemme riconoscendo, di fatto, la città come capitale di
Israele. Il padrone
ordina ed il servo obbedisce subito, come i “picciotti” nella
mafia! L’ennesima dimostrazione di quanto gli USA siano sottomessi
al potere sionista. D’altronde basterebbe considerare che anche nel
governo USA le cariche più importanti come quelle riguardanti
l’economia sono affidate ad ebrei per confermare che chi
comanda veramente in America sono gli ebrei.
Gli ebrei sono meno del 3% della
popolazione nazionale ma comprendono l'11% di quello che gli studi
definiscono l'élite nazionale. Inoltre, gli ebrei costituiscono più
del 25% delle élite giornalistica e editoriale, più del 17% dei
leader di importanti organizzazioni di volontariato ed interesse
pubblico e più del 15% degli alti ranghi dell'amministrazione
statale. Durante gli ultimi tre decenni gli
ebrei negli USA hanno superato il 50% tra i maggiori 200
intellettuali, il 20% tra i professori nelle università più
prestigiose, il 40% tra i soci dei maggiori studi legali a New York e
Washington, il 59% dei direttori, scrittori e dei produttori delle 50
maggiori pellicole cinematografiche dal 1965 al 1982, e il 58% dei
direttori, scrittori e produttori in due o più serie televisive di
prima serata.
Essi sono i padroni incontrastati di
Hollywood. Nei settori chiave dei media, specialmente negli studi
cinematografici di Hollywood, gli ebrei sono così numericamente
dominanti che definire questi affari sotto controllo ebreo è poco
più che un'osservazione statistica. Naturalmente tutto questo non
appare ufficialmente e resta sottaciuto perché il potere vero,
quello che comanda, non appare ma agisce dietro le fila. Ed ecco
perché quando in Israele si prendono decisioni politiche come quella
citata, a Washington ci si conforma automaticamente senza indugi.
Un’ulteriore dimostrazione di quanto
andiamo dicendo sta nel fatto che tutto il resto del mondo, dalla
direzione dell’ONU alle più importanti nazioni come Francia,
Russia, Germania, Cina hanno protestato vivamente per l’uscita
peregrina disconoscendo la decisione presa dal presidente Trump.
Unica eccezione, per ora, l’Inghilterra, ma si sa che essa resta
da sempre subordinata agli USA. Data anche la posizione del mondo
intero sull’argomento, non pensiamo che la bravata di Trump possa
sortire un qualche effetto pratico in Palestina a parte una
recrudescenza dell’Intifada ed un allontanamento di qualsiasi
ipotesi di pace concordata tra sionisti e palestinesi. Come al solito
Trump si dimostra stupido, irresponsabile, inadeguato e pericoloso.
Come un idiota con in mano una pistola.
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