Come due maestrine, Boldrini e Meloni si fronteggiano a colpi di
cartelloni. Gli alunni andicappati saremmo noi, elettori del prossimo
4 marzo, presi in giro per l’ennesima volta. Se dovessi andare per
simpatia, la maestra bionda mi sarebbe più simpatica della maestra
mora. La quale, seguendo un ordine di scuderia, insieme a tutti i
suoi compagni di schieramento, sta cercando di resuscitare a forza il partito
fascista del secolo scorso, da usare come collante per un settore
degli elettori che negli ultimi tempi era rimasto deluso dalle
politiche genocide del Partito Democratico. E’ la tecnica del
“nemico comune” e denota l’annaspare della Sinistra per restare
a galla politicamente. Riusciranno a rinsaldare gli elettori
cosiddetti progressisti, ma perplessi, attorno allo spauracchio del Fascismo?
Dall’altra parte, abbiamo la maestrina bionda che non fa altro che
registrare un dato di fatto: la crisi economica che si cerca di
nascondere dietro l’antifascismo e che è stata implementata
proprio dal Partito Democratico, su indicazione dell’oligarchia
sionista internazionale. Se è vero che a quest’ultima non sfugge
niente e tiene tutto sotto controllo, compresi i partiti
d’opposizione, allora si prefigura lo scenario peggiore: nessuna
delle promesse della Destra, in primis l’espulsione dei migranti
economici, verrà realizzata. In alterativa, nel caso in cui qualcosa
dovesse sfuggire al controllo degli Illuminati, qualche riforma
favorevole agli italiani potrà venire solo dalla Destra, in
particolare, secondo me, da Casa Pound e Forza Nuova, se non altro
come indicazione delle cose da fare. Guarda caso, sono proprio le
organizzazioni che la Boldrini vorrebbe cancellare. E il cerchio si
chiude.
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