Fonte: La nuova bussola quotidiana
Mostre, balletti, pranzi e
persino un suino allo spiedo. E’ davvero ricchissimo il catalogo di
denuncia offerto dai nostri lettori per la campagna
della Nuova
BQ#SALVIAMOLECHIESE.
In questi giorni sono arrivate tante segnalazioni di casi di abuso di
chiese utilizzate per scopi non riferiti ad esigenze di culto o
mascherate da paraliturgie che in realtà nascondono un utilizzo
profano del tempio di Dio. Una risposta, quella dei lettori, che
conferma da un lato l’interesse verso la crisi che sta subendo
l’edificio chiesa e di come la situazione della confusione tra
sacro e profano abbia raggiunto ormai dei livelli inaccettabili. Le
presentiamo con la raccomandazione di continuare a segnalarci tutti
gli usi impropri che vengono fatti delle chiese
a redazione@lanuovabq.it.
Aggiungi un posto a
tavola
Caro direttore, stamane, su Rai Radio
Uno, quasi in chiusura della puntata di "Il cielo sopra S.
Pietro" (sulla cui linea editoriale stendo un velo pietoso...),
un portavoce della comunità di Sant'Egidio ha presentato
l'iniziativa "Aggiungi un posto a tavola" a Natale, che
dovrebbe far registrare circa 70 mila commensali credo nel mondo, e a
favore della quale si possono dare donazioni.
Vito Caruso
Chiesa o auditorium?
Caro Direttore, ottima e
necessarissima la campagna in difesa del Luogo Sacro ma da dove
cominciare? A Genova da anni è proprio la Curia a
organizzare cicli di Conferenze nella Cattedrale di San Lorenzo.
L’iniziativa si chiama “Chiesa Aperta” e in quelle occasioni
viene collocato un tavolo che dà le spalle all’Altare, microfoni,
etc… Con quel che segue: via-vai, chiacchiere, applausi; nessuno
che si segna entrando, sentendosi autorizzato a considerare la
chiesa come un qualsiasi auditorium. E poiché la Curia dispone di
una sua sala-conferenze bella e capiente, il Quadrivium,
è chiaro che la motivazione è ideologica o, secondo alcuni,
pastorale: si crede di avvicinare il popolo alla Chiesa facendogli
varcare il portale con un trucco. Possibile che i penosi risultati
non inducano i Pastori ad una riflessione, con conseguente inversione
di rotta? Lei crede che potrebbe servire scrivere al ns. Cardinale
S.E. A. Bagnasco le suddette considerazioni, mie e di altri (non
molti) fedeli? Grazie di cuore per l’attenzione e per tutto. Francesca Poluzzi -
Genova
In chiesa come allo
stadio
In una chiesa di Napoli per
“ravvivare” le celebrazioni si è pensato di imbastire anche un
balletto copiato da quelli che si fanno di solito allo stadio: “Chi
non salta non ci crede”, è il motto perentorio che ha animato
questa assurda paraliturgia.
Pietro Lojacono
La rivoluzione è
servita
Alcuni lettori hanno segnalato
dal blog In
terris un episodio di un anno fa avvenuto a Roccasecca, in
provincia di Frosinone. Nella chiesa di San Tommaso è comparsa
nientemeno che una mostra dedicata a Mao Tse-Tung, il sanguinario
padre della rivoluzione cinese. Gigantografie di Mao sono state
poggiate ad ogni lato del luogo di culto coprendo così gli affreschi
del ‘400. Le comprensibili polemiche sono state spente dopo qualche
giorno direttamente dal parroco, don Xavier Razanadahy, che si è
così scusato con i fedeli: “L’allestimento di simili immagini in
questo luogo di culto ha rappresentato una ferita alla
sensibilità religiosa di tanti nostri concittadini e fedeli”. Ma che le chiese vengano
utilizzate per
esporre effigi non di santi o immagini sacre è testimoniato anche da
quanto accaduto a Noli, in provincia di Savona. Sulla facciata di San
Francesco è comparso il volto di Rasha una profuga palestinese
giunta in Italia. L’immagine, oltre che sulla facciata è stata
proiettata anche sull’abside dove di solito ci si aspetterebbe un
tabernacolo.
Il suino allo spiedo
Concludiamo questa rassegna con
un’immagine choc. Si tratta di una inaugurazione di una Cattedrale
dopo i lavori di restauro nel 2013. Ad Hildesheim, in Germania, il
pranzo è stato organizzato direttamente in cattedrale. Il
protagonista del pasto era “sua maestà” il maiale che è stato
letteralmente cotto tra le volte del tempio. L’immagine
destò parecchie polemiche, e ci mancherebbe, e il vescovo mons.
Robert Telle pensò bene di rimuoverla dal sito della diocesi dove
era stata pubblicata. Speriamo almeno che nel frattempo invece il
maialino sia stato mangiato, perché come si sa, del maiale non si
butta niente. Delle chiese invece, sembra proprio che si possa
buttare tutto.
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