L’errore, la disarmonia, la pecca sta nella mancanza del contesto giusto. La performance sa di posticcio, falso, artificioso. Si
percepisce la sua bassa qualità e autenticità. Sa di cosa manovrata
e di strumentalizzazione. Ragazzi africani che non parlano la nostra
lingua, non hanno mai preso in mano un libro di storia né, presumo,
qualcuno ha mai spiegato loro cosa è stato il Fascismo in Italia,
nel bene e nel male, non possono, pena la caduta verticale di
credibilità, gridare: “Siamo tutti antifascisti!”. Io per esempio
non me la sento di sottoscrivere una tale osservazione, pur non
avendo vissuto gli anni del Fascismo e dovendomi basare su storie
riportate da altri, come i miei nonni. Ho le loro foto vestiti da
fascisti, perché quello paterno si è ritrovato in Africa come
militare, mentre quello materno, come pure la sua consorte, era in
Friuli come maestro elementare, con la “missione” di
italianizzare i friulani. Entrambi erano maestri elementari incaricati di insegnare a “leggere, scrivere e
far di conto” a masse di figli di contadini delle terre tra Livenza
e Isonzo. Dei miei nonni si può parlare sia bene che male, come pure
trovare delle attenuanti o delle aggravanti, però fascisti lo erano
per la semplice ragione che tutti gli italiani, prima dell’otto
settembre 1943, lo erano. I ragazzi di colore dichiaratisi
antifascisti a Macerata non sanno nulla dei miei nonni, anzi, senza
voler essere troppo severo nei loro confronti, non sanno nulla di
nulla. E da chi non sa nulla, mi aspetto che stia in dignitoso
silenzio e non vada a fare sceneggiate in giro interessanti solo sul
piano antropologico.
Non sanno nemmeno chi e loro padre, figuriamoci......
RispondiElimina... sono tutti scemi ... (chi canta e chi li manda a cantare)
RispondiEliminaun saluto
Piero e famiglia