Fonte: Giornalettismo
Dario Fabris è
uno dei candidati di Forza Nuova alle elezioni politiche del 4 marzo
2018. Fabris rappresenta
la lista Italia agli italiani, coalizione formata da Forza Nuova
insieme alla Fiamma Tricolore, nel collegio uninominale di Pordedone
per la Camera dei Deputati. Come notato dall’Espresso, e poi
diffusosi su Facebook, Dario
Fabris aveva
una foto profilo sul social media in cui posava abbracciato a Erich
Priebke.
Un’immagine davvero inquietante, corredata con tanto di
immancabile, viste le simpatie politiche nazifasciste, “No allo ius
soli”. Erich
Priebke è
stato un criminale di guerra, agente della Gestapo prima e poi
comandante delle SS in Italia, condannato all’ergastolo dalla
nostra magistratura per l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Il 24
marzo del 1944 Priebke organizzò
l’esecuzione di 335 ostaggi italiani, uccisi su ordine
diretto di Adolf Hitler come rappresaglia per l’attentato di via
Rasella a Roma.
Il giorno prima i partigiani del
GAP avevano fatto esplodere una bomba che aveva ammazzatto 33
militari nazisti. Dopo esser fuggito in Sudamerica, in
Argentina, Erich
Priebke è
stato estradato in Italia nel 1995 per esser sottoposto al processo
per l’eccidio delle Forze Ardeatine. Dopo un lungo iter
giuridico Priebke è
stato condannato all’ergastolo nel 1998, e ha scontato il carcere a
vita in un appartamento a Roma, messo a disposizione dal suo
avvocato, Paolo Giachini. Nel 2013 Erich
Priebke è
morto in Italia. Nel corso dei suoi ultimi anni
di vita la sua residenza, così come i suoi spostamenti nel nostro
Paese sono stati oggetto di un pellegrinaggio degli estremisti di
destra, desiderosi di incontrare e celebrare un comandante nazista.
Uno di loro era Dario
Fabris, militante
di Forza Nuova in Friuli Venezia-Giulia, assicuratore per professione
e nazifascista per convinzione. Dario Fabris non
ha chance di essere eletto, ma fa comunque spavento, come scoperto
dall’Espresso,
che un candidato per la Camera dei Deputati esibisca orgoglioso una
foto con un criminale nazista come Erich
Priebke condannato
all’ergastolo per aver ucciso 335 italiani. Una curiosa
contraddizione con lo slogan della lista Italia agli italiani.
Andrea Mollica autore di questo fazioso articolo ha nulla da dire su proditorio atto terroristico di via Rasella organizzato da comunisti e paracomunisti diretti dalla autonominatasi giunta militare formata da Giorgio Amendola, Riccardo Bauer e Sandro Pertini. In via Rasella vi furono anche morti civili, tra cui un bambino di 13 anni. Una via cittadina non può essere teatro di guerra. I cosiddetti partigiani furono tutti dei fuori legge non riconosciuti dal governo Badoglio e nemmeno ufficialmente dagli americani. Erano dal punto di vista del diritto internazionale dei fuorilegge che sparavano alle spalle vigliccamente. Contro le leggi internazionali della Convenzione di Ginevra. Furono tutti responsabili delle rappresaglie dei nazisti, rappresaglie riconosciute dal diritto internazionale di guerra. I vigliacchi attentatori di via Rasella non si presentarono per evitare la rappresaglia. Che fu condannata da vari tribunali solo perché per sbaglio ne furono uccisi cinque in più. Ricordiamo la luminosa figura di Salvo D'Acquisto che si offrì come responsabile di un attentato per evitare una rappresaglia. I tedeschi sapevano che era innocente ma preferirono il suo sacrificio pur di evitare una rappresaglia.
RispondiEliminaUn vecchio proverbio dice: "In guerra ogni spiedo è spada".
EliminaOvvero, non c'è soluzione di continuità tra stato di guerra e stato di pace. Tra soldati in armi e civili in borghese. C'è un'unica linea rossa che unisce i due estremi.
La cosiddetta pace è più che altro una tregua.
Se oggi noi ci lamentiamo per il popolo italiano che subisce senza reagire, non possiamo lamentarci di italiani che non vollero subire e reagirono a quella che ai loro occhi appariva come un'occupazione da parte dei tedeschi.
L'una cosa esclude l'altra: o sbagliamo noi oggi a non reagire oppure dovremmo fare come i partigiani di quell'epoca, facendo attentati. Ma non lo facciamo, non facciamo niente. Loro lo fecero.