Testo di Alessandro Mezzano
Ogni volta che si scatena la violenza di piazza i soliti
commentatori prezzolati, le puttane dell’informazione, i servi del
potere, uniti ai politici cacciaballe, si affannano a definirla sui
giornali e nelle TV, come manifestazione fascista. Come se il
Fascismo avesse avuto l’esclusiva della violenza, come se non fosse
vero che la violenza squadristica fu una reazione (e difatti le
sinistre chiamarono esse stesse i fascisti reazionari) alla violenza
della sinistra che gettava negli altiforni del Lingotto di Torino gli
avversari, che negli anni Venti sparava ed uccideva per le strade e
nelle piazze di tutta Italia, che assaltava le sedi degli
avversari, quella sinistra che stuprava e massacrava nelle
radiose giornate (leggetevi Pansa e De Felice ), che era protagonista
delle purghe staliniane in Russia e nei Balcani del dopo guerra e
delle repressioni in Ungheria ed in Polonia, quella sinistra che
scriveva sui muri “le sedi dei fascisti si chiudono con il
fuoco” e “Uccidere un fascista non è reato”. Ora il voler dare
la falsa informazione che il Fascismo e solo il Fascismo abbia
l’esclusiva della violenza è, oltre che una sporca menzogna per
ingannare la pubblica opinione, un vigliacco tentativo di
giustificare, negandola, la violenza della sinistra che, al
contrario, è protagonista in tutto il mondo della violenza.
Ė pur vero che Lenin diceva che: ”la menzogna in bocca ad un
comunista è una verità rivoluzionaria”, ma va tenuto
presente che Lenin parlava ai comunisti, notoriamente poco forniti di
intelligenza e di buon senso, e che gli altri, quelli normali, non
sono così sprovveduti. Se i suddetti commentatori non fossero
quello che sono e fossero invece onesti e sinceri,
definirebbero ogni violenza, di qualsiasi colore come
un sopruso ed un’ingiustizia da condannare e da evitare. Purtroppo
però essi non sono né onesti, né sinceri ed allora...
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