Testo di Paolo Sensini
A metà gennaio il ministro dell'Interno Marco Minniti e il capo
della Polizia Franco Gabrielli hanno presentato il Centro per i
crimini informatici della polizia (CNAIPIC), un servizio che consente
ai cittadini di segnalare una possibile notizia falsa sulla quale la
polizia attiverà verifiche se si tratta d'informazioni
"manifestamente infondate o tendenziose, ovvero apertamente
diffamatorie". Risultati ottenuti in oltre un mese di attività?
Dodici (dicasi 12!) "fake news certificate", cioè
balordaggini che qualunque persona di buon senso avrebbe ritenuto
tali, a fronte di un flusso di milioni e milioni d'informazioni
transitate nell'infosfera. Niente male per un servizio che costa
milioni di euro e occupa decine di uomini che potrebbero dedicarsi a
ben altre attività. Ma quando si tratta di propaganda e
salvaguardare il regime del politicamente corretto non si bada a
spese.
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