Fonte: Business Insider
In Italia, l’86% delle
transazioni avviene ancora in contanti. Eppure l’utilizzo della
moneta elettronica, da un lato aiuterebbe nella lotta contro
l’evasione fiscale; dall’altro ridurrebbe il costo di
gestione del contante ma che secondo i dati della Banca d’Italia
ammonta a circa 8 miliardi di euro all’anno. Con questo obiettivo,
il programma dei 5 Stelle punta ad “assicurare che venga
reso conveniente l’utilizzo dei mezzi elettronici di pagamento
sia con l’eliminazione, o comunque un significativo abbattimento,
dei costi fissi del terminale POS, sia con l’abolizione delle
commissioni bancarie sui pagamenti, eventualmente anche mediante
forme di defiscalizzazione che contemplino il riconoscimento di un
credito d’imposta agli esercenti che ancora non si sono dotati
degli strumenti necessari al pagamento elettronico, per incentivarli
al loro utilizzo”. Una rivoluzione copernicana rispetto al contesto
attuale in cui le banche aumentano i costi a carico dei clienti –
dai prelievi ai bancomat al canone per la carte di credito – per
recuperare i mancati introiti legati al taglio delle commissioni
bancarie a livello europeo. I 5 Stelle vogliono anche “verificare
le opportunità di sviluppo e diffusione di ulteriori sistemi di
pagamento elettronico, alternativi al POS (quali, a solo titolo
esemplificativo, il Quick Image Payment e i Bitcoin), al fine di
proseguire nella costante e progressiva eliminazione dell’utilizzo
del contante”.
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