Testo di Alessandro Mezzano
Finiti i ludi cartacei, sfogata la rabbia, placati gli insulti
feroci, cessati gli sproloqui di promesse impossibili copiate,
ribadite e moltiplicate, resta un risultato elettorale che lascia la
nazione nel grigiore di una situazione di stallo difficilmente, se
non impossibilmente risolvibile a meno di giravolte acrobatiche e di
salti della quaglia difficilmente giustificabili a fronte delle nette
prese di posizione della vigilia elettorale. Il PD afferma di NON accettare compromessi e di non volere fare da
stampella né alla lega, né ai 5 stelle, i 5 stelle dichiarano di
essere fermi sulle loro precedenti posizioni e di NON volere fare
accordi con nessuno, la coalizione di centro destra che ha visto
Berlusconi sonoramente e miseramente sconfitto da Salvini, NON ha i
numeri per una maggioranza autonoma né trova un alleato che le
fornisca i voti mancanti per avere la maggioranza necessaria a
formare un governo, mentre gli altri microbi politici sono talmente
inconsistenti da non contare nulla.
Certo, l’esperienza ci insegna che a fronte di promesse e
proclami roboanti, quando ci sono di mezzo le poltrone, i politici si
ammorbidiscono e sono disponibili ai più squallidi compromessi
dimenticando promesse, proclami e dignitá per salvaguardare una
posizione, ma la situazione ci pare tanto complicata da rendere
difficile ogni accordo che abbia la possibilitá di durare più di
un attimo. Non vorremmo essere nei panni di Mattarella che, sebbene non ci
piaccia, in questo frangente ci fa pena data la difficoltà politica
ed istituzionale che deve affrontare. Inoltre, un’Italia divisa nettamente in due con il nord
nettamente Leghista ed il sud totalmente pentastellato, il che non fa
che aumentare divisioni, contrasti ed incompatibilità. La base poi di questa divisione ha in comune la radice delle
motivazioni che, sia per il voto leghista, che per quello dato ai 5
stelle, NON è causato da convinzioni politiche ed ideologiche, ma
nasce dalla protesta contro la politica tradizionale che ha portato
inefficienza, corruzione e malaffare per decenni senza mai rispondere
alle esigenze della gente.
Insomma, come diceva quello :” se tutto va bene siamo
rovinati…”
Certo che dopo una dittatura che peró ha creato lo stato sociale
e fatto le riforme che ancora oggi reggono lo stato, questa
repubblica, nata dalla resistenza, in 73 anni ci ha portati nello
stato pietoso in cui siamo.
C’è di che pensare!
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