mercoledì 23 febbraio 2022

La fatica di resistere si fa sentire


Vale77ponti: La cosa più brutta di tutta questa situazione del greenpass in Italia è che hanno ucciso i sogni e la possibilità di programmare un qualsiasi futuro, non soltanto a noi non vaccinati, ma a chiunque. Io, personalmente, sono veramente stanco mentalmente di questa situazione.

Annamaria: È proprio il loro obiettivo: vogliono un popolo triste, sfiduciato e remissivo; non diamogliela vinta!

Vale77ponti: Concordo ma non è facile, ci sono giorni in cui, sinceramente, faccio tanta fatica a fingermi sereno.

SiamoinCL: In Canada usano la forza per piegare il popolo, in Italia la psicologia. Vogliono gente ubbidiente perché impaurita, sono due metodi di controllo per arrivare al loro fine: depopolazione, sottomissione, povertà.

Il Miura: Resisti, ormai si vede la luce.

Vale77ponti: Del treno che ci sta venendo addosso? In Svizzera, cioè a 10 minuti di auto da dove abito, è quasi una settimana che hanno levato le restrizioni (comunque immensamente inferiori alle nostre) legate al covid. Noi stiamo esultando per il non più obbligo di mascherina all’aperto!?

Thetruth: Ti capisco, viene voglia di andarsene e non tornare più in Italia.

Vale77ponti: Purtroppo è vero ed è una cosa, per me, atrocemente brutta. Io amo l’Italia e mi sento orgoglioso di essere italiano e mai avevo pensato, finora, di poter abbandonare il nostro bel paese.

16 commenti:

  1. Tutto è rapportato al periodo in cui si vive.
    Ora , non voglio fare confronti con quanto storicamente riportato perché mi convinco sempre più che hanno raccontato solo ciò che faceva comodo , quindi non parlo di prima del 1950 circa , anche perché , ripeto , ci sono controstorie plausibili di tecnologie ad energia libera ricavata dall' etere , di cattedrali e grandi palazzi che in realtà erano centrali per la distribuzione di questa energia.
    Come ho creduto a quello che hanno detto i libri taroccati dei " resettatori " non ho difficoltà a credere ora a questa , ripeto più plausibile , narrazione.
    Ma se parlo di quello che ricordo della mia infanzia , posso evocare grandi corti con tanta gente indaffarata che lavoravano dall' alba al tramonto , non possedevano nulla , era già un successo non andare a dormire coi crampi allo stomaco , non c' era elettricità , riscaldamento , tutti gli agi che abbiamo ora a disposizione , eppure ho un ricordo di fiducia nei propri mezzi e non di rassegnata disperazione.
    Credo che quella che stiamo vivendo sia una prova necessaria , anche se molto contraddittoria , perché da un lato serve per farci capire cosa sia veramente importante difendere e dall' altro tiene ingabbiati in un recinto tecnologico che i più cominciano a recepire come letale ma dal quale non vedono la via di uscita per liberarsene , perché non hanno più memoria di cosa era l' uomo solo qualche decennio fa.

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    1. Citazione:

      "posso evocare grandi corti con tanta gente indaffarata"



      Nella mia corte, quando avevo 5 anni circa, c'era una sola famiglia ed erano già anziani, ma nella piazza antistante, a partire dal mese di maggio, si sedevano fuori dall'uscio molte persone e tanti bambini.

      Nessuno aveva la televisione, per cui facevano vita sociale all'aperto, finché non arrivava il buio.

      Un bicchiere di vino non mancava mai.

      Era il 1962.

      O '63.

      La filastrocca che passava di bocca in bocca di noi bambini era: "Cri cri salte fur di lì, to mari è muarte, to pari sta par murì".

      Macabra, ma serviva come frase talismano per riuscire a catturare i grilli canterini.

      Una volta imparata, si poteva andare in giro per i prati a catturare i grilli.

      Eravamo felici.

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    2. Buon pomeriggio a tutti
      Io sono del 1961 ma ho vissuto, grazie a Dio, le stesse identiche esperienze ... tanta aria aperta, graffi, ferite e giochi in mezzo a prati, torrenti, strade sterrate.
      Stalle e animali come normalità, gente alla mano ... rude, un po' scorbutica ma sensibile e gentile a modo loro.
      Potrei scrivere un libro ...
      Le persone erano diverse, sanguigne, vive con molto vissuto alle spalle.
      Anche noi bambini e ragazzi, leggevamo molto, avevamo giochi manuali e la nostra fantasia era in continuo fermento ...
      Un saluto
      Piero

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    3. Classe 75 ma ancora quando ero piccolo, va detto che abito in un paesino adiacente il parco di Monza, fin quasi il 1990, circolavan tutto sommato poche auto, si poteva ancor giocare per strada a Campana, a rubabandiera, a strega comanda color...,o le tante volte che si andava nel parco a scorrazzare con la bici, Senza smartphone e social, si stava bene e si era felici con poco. Concordo la vita era più semplice, o perlomeno passatemi i termine , meno nervosa.

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    4. Grazie Dino, per la tua testimonianza.

      Sei nuovo del blog?

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  2. Grande Bobo. Qualcosa deve esser successo a cavallo del decennio 1950/1960,tutto cambiò in fretta, troppo in fretta, come in un time lapse. Dalle carrette a cavalli alle carrette a motore, senza neanche accorgersene. Qualcosa deve esser successo, ho sempre avuto questa sensazione... Adesso quelli della mia età si trovano imbambolati, smarriti, infastiditi, come chi ha sbagliato locale, sbagliato film, in una multisala.

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  3. Circa le prove necessarie, le incarnazioni didattico-formative, sarei giunto ad una considerazione mezzobicchiervuotista. Cambiamo istituto ragazzi, plesso scolastico. Questo è un posto per raccomandati. Partono con il compito già scritto e corretto, per noi sempre errori a matita blu, lavagne da cancellare, eterni corsi di recupero. Nessun maestro di sostegno. Solo chiacchiere. Qualche sprazzo di sole, facciamocelo bastare. Quando sarà l'ora coraggio e avanti, senza ritorni possibilmente. Non credo perderemo nulla di rilevante, anzi.....

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  4. La fatica di resistere è di pochi,la massa continua a obbedire ciecamente, lobotomizzata com'è, ormai, senza speranza (non alludo al cadetto della Fabian Society).
    Io vedo in giro gente con pochi neuroni, indeboliti e offuscati, magari lo erano pure prima, e questi giochetti di GP, vaxxini, chiusure e compagnia hanno fiaccato le facoltà intellettive.
    Vedo zombies a due gambe, per la verità li vedevo anche prima del covidde. E la propaganda ha fatto il resto, seminando su un terreno già adatto a dare cattivi frutti.
    Non mi sento italiana, non mi sono mai sentita tale, del resto.

    Zenzero

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  5. @ Mauro,
    checché se ne dica mai nessuno è tornato indietro,per dirci come si sta dall'altra parte.Sogni,visioni,illuminazioni,rivelazioni,che ne sappiamo se sono vere oppure no.L'unica verità e che non sappiamo niente dell'aldilà,tantomeno dell'aldiqua.Saluti.

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  6. Ciao Rod, dell'aldiqua una mezza ideuccia me la sarei fatta...
    Salutoni

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  7. Ci sono tanti al-di-qua, uno per ogni essere umano, ma un solo al-di-là.

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  8. Gli al-di-qua dei travet, degli sfigati, dei destinati all'insuccesso si assomigliano un po' tutti, mi parrebbe. Adesso vi è un nuovo fastidioso modo di dire: mettersi o rimettersi in gioco. Ma de che? Se il banco fosse onesto, altrimenti.... Gli antichi, i pagani, avevano capito tutto. Il Fato. Soggetti anche i semidei, a volte, al Fato. Figuriamoci i comuni mortali. Eventuali eccezioni confermano sempre la regola.

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