giovedì 24 febbraio 2022

La medicina chiamata orto


Che si tratti di Liguria, Toscana o Appennino romagnolo, la prima medicina per l’anima è il silenzio, la seconda è starsene seduti ad ascoltare i rumori della natura, cominciando dal canto degli uccelli, la terza medicina è aprire gli occhi su una distesa anche piccola di terreno e immaginare tante belle piantine che crescono producendo pomodori, insalata e fagioli, la quarta medicina è realizzare ciò che si è immaginato e mettere, finalmente, le mani dentro la terra, non preoccupandosi che finisca sotto le unghie. Sia che l’uomo venga dall’evoluzione della scimmia, sia che venga fuori da un laboratorio alieno di manipolazione genetica, c’è stato un momento, nella nostra gloriosa storia di Homo sapiens, in cui abbiamo cominciato a mettere dei semini sotto terra, sapendo cosa poi sarebbe successo e, anzi, facendo affidamento proprio su quello. Qualcuno ce l’ha insegnato? Sono stati i nostri manipolatori genetici alieni ad insegnarcelo o l’agricoltura è frutto solo dell’osservazione, mista all’accresciuta intelligenza, dello scimmione darwiniano? 



In ogni caso, c’è stato un nostro antenato X che ha capito la correlazione tra il seme e la pianta fruttifera che ne derivava. E ha voluto cimentarsi nell’impresa di assecondare questo miracolo della vita vegetale. Lo ha fatto per meri scopi opportunistici, sia chiaro! Piuttosto che correre dietro a gazzelle e cinghiali, con un dispendio enorme di energie, bastava aspettare che, come dice giustamente Piero, la natura seguisse i suoi ritmi. La soddisfazione di mangiare i frutti della nostra (lieve) fatica, snobbando i supermercati, non si può descrivere. Io stesso, prima di diventare un blogger e di passare molte ore della giornata davanti a un display, ho provato quella soddisfazione, ma non sto a raccontare quali ortaggi ho coltivato, perché, se devo fare un confronto tra me e Piero, in fatto di dedizione e impegno, lui mi batte 100 a zero! Ma ora che anch’io ho un fazzolettino di terra, mi prenderò la mia rivincita, blog o non blog, e mi farò aiutare da mia figlia, tanto più che anche lei si è messa in testa di...mettere le mani nella terra!


27 commenti:

  1. A Piero:

    Stamattina, dopo aver pubblicato il tuo video, sono andato con mia figlia in ferramenta a comprare una forca e un rastrello per terra, da non confondersi con quelli per il fieno.

    Ho mandato dentro lei mascherinata e io guardavo attraverso la vetrata, dall'esterno, con l'intenzione di indicarle gli attrezzi giusti da comprare.

    Siccome dopo un po' è uscita con le parti metalliche staccate dai manici di legno, mi sono arrabbiato con lei perché le avevo detto chiaramente di farli attaccare da loro, che sanno come si fa.

    L'ho rimandata dentro, ma si è rifiutata perché si vergognava, così ho preso il toro per le corna, come si suol dire, e sono entrato io a farli attaccare, ovviamente senza mascherina.


    Poiché sono un vecchio cliente, nessuno mi ha detto niente e sono stato invitato a seguire il commerciante nel retro, dove hanno il magazzino.

    Una volta uniti i pezzi, il metallo con il legno, sono uscito da dietro.

    Domani, salvo imprevisti, cominciamo a...mettere le mani nella terra!

    Mia figlia toglierà le erbacce.

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    1. Roberto, ti consiglio di costruirti un maceratore per utilizzare gli scarti vegetali (che immagino saranno copiosi) e crearti del fertilizzante per il terreno dell’orto.

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    2. Ho visto ora nel video che anche Piero nomina la compostiera.
      Puoi anche costruirti da solo il maceratore in legno, così il compost rimane arieggiato e lo puoi movimentare, in modo da farlo maturare in modo uniforme.
      Per evitare marciume oppure odori sgradevoli, puoi mettere nel compost dei rametti, così da evitare che si impacchi e sia carente di ossigeno.

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    3. Ci stavo pensando proprio stamattina.

      Grazie Wegan.


      Non ho mai fatto una compostiera e devo capire bene come dev'essere fatta la cassa.

      Di solito, si buttano gli scarti vegetali in un angolo dell'orto e i nostri nonni non sapevano neanche cosa fosse un...maceratore.

      Per esempio, le bustine del the usate ci stanno? E i limoni spremuti con la scorza piena di pesticidi?

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    4. Ma che fai, provochi? ;-)
      Seguo e metto in pratica il bio in casa e fuori - si può dire - da una vita; da diversi anni al termine "biologico" (detesto le mode e la massa belante) preferisco il termine "naturale".
      Le bustine devono essere almeno di carta, altrimenti devi spaccarti le bolas ed estrarre il contenuto.

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    5. Dimenticavo: ma certo puoi anche fare un cumulo di rifiuti, come i letamai di un tempo; era solo per dare un senso estetico all'ambiente nei pressi della casa (mi pare di ricordare che hai un giardino davanti all'abitazione e non dietro, come gli Americani).
      Eventualmente provvedi ad arieggiarlo ogni tanto con il forcone o con strumento acconcio.

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    6. Ripeto che non ho mai fatto una compostiera e devo partire dall'ABC in questo campo.

      Le bustine ho già capito che non ci vanno, ma le bucce d'arancia e i limoni, se posso reiterare la domanda, vanno bene, nonostante i pesticidi sulla buccia?

      L'altro ieri ho incontrato un ragazzo e una ragazza dell'ecovillaggio "Gaia terra", che spingevano altrettante carriole.

      Erano andati a prendere letame di mucca da un allevamento all'aperto.


      Mi sa che, se l'allestimento della compostiera dovesse rivelarsi troppo complicato, andrò anch'io a elemosinare un po' di letame.


      Ho del terreno anche sul retro, ma non ci batte il sole e quindi per ora rimarrà inutilizzato.

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    7. Qualsiasi materia organica inserisci nel compost si degrada; ovviamente bucce di limoni e di arance (che sarebbe meglio sminuzzare per accelerare il processo, ma non è d'obbligo), come il letame, dovrebbero essere privi di veleni, altrimenti te li ritrovi nell'orto ed in ciò che mangi.
      Poi ci sarebbe da parlare anche delle consociazioni delle piante (influsso favorevole o, al contrario, non opportuno, che esercita la vicinanza di una pianta all'altra); principio che vale, del resto, anche per l’alimentazione.

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    8. Ho appena finito di guardare alcuni video, tra cui QUESTO.

      Ho imparato che non vanno messi scarti di carne, pesce e bucce di formaggio.

      Presumo che anche gli escrementi dei cani non siano adatti.

      Delle bustine del the non se ne parla, né in questo video, né negli altri che ho visto, ma si possono mettere le carte scottex usate.

      Poiché ho dei bancali, penso che domani stesso voglio provare a costruirmi la mia compostiera.

      Trovo questa..."sfida" molto stimolante.

      Ci teniamo in contatto e se ti viene voglia di scrivere un pezzo, mandamelo che lo pubblichiamo.

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    9. “...carne, pesce e bucce di formaggio.”: davo per scontato che come vegano non ne utilizzassi; sempre materia organica è, comunque, ma lungi da me l’idea di avere cadaveri nel compost (inoltre potrebbero attirare animali), così come gli escrementi (tu che usi le poco salubri crocchette, sai forse che cosa contengono?) e così pure la carta Scottex.
      Poi ognuno faccia come meglio ritiene ed in base all'esperienza che matura.
      Aggiungo che la compostiera dovrebbe essere ombreggiata, quindi ubicata preferibilmente sotto un albero (per mantenere l’umidità).
      Inoltre dovrebbe poter essere aperta, così da poter agevolare il lavoro di rimestamento del compost (la mia prima era fatta con assi di larice ad incastro, così si poteva smontare per prendere il concime maturo e rimestare il compost rimanente).
      Attenzione alla cenere: che sia di legna ed esente da piombo (contenuto nella carta stampata) o da altre sostanze tossiche (usate per bruciare).
      Non amo la pubblicità, quindi niente pezzi (su quello che pubblicasti in passato da un mio commento riguardo le condizioni terribili degli animali non umani e della Natura non ho mai detto nulla, dato che ho ritenuto che poteva servire ad altri per prendere coscienza di queste cose tremende).
      Eventualmente, se mi capiterà (non ricevo notifiche), interagirò nel blog.
      Buona compostiera! :-)

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    10. Citazione:

      "davo per scontato che come vegano non ne utilizzassi"



      Infatti, non ne uso.





      Citazione:

      "Non amo la pubblicità, quindi niente pezzi"



      Ho capito, sei come la Eli, romana, che forniva articoli a SDEI, ma quando ho pubblicato un suo commento sulla home page, senza chiederle il permesso, si è arrabbiata e ora SDEI non me ne manda più.

      Comunque, un grazie per la socievole offerta che ti ho fatto, ci stava.

      Nessuno è obbligato a scrivere niente.

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    11. (Ora ho visto che posso pubblicare)
      Scusa, prendi tu le decisioni al posto di un’altra persona?
      La quale potrà avere il diritto di scegliere se pubblicare, non credi?
      Oppure adesso, dato che la dittatura è conclamata, bisogna solo obbedire?
      Non so chi sia questa Eli, ma credo fosse suo diritto decidere se pubblicare sul tuo blog o farne a meno.
      Grazie, comunque, per l’offerta, ma non posso dedicarmi a queste attività.
      Come vedi io non frequento assiduamente il blog; ognuno ha i suoi problemi e non credo ci si possa permettere di giudicare, soprattutto senza conoscere una persona.

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    12. Se una tale Elisabetta pubblica un articolo su Facebook e poi un blogger lo legge e lo trova interessante, (o gli viene spedito da un lettore) pubblicandolo sul proprio blog, la cosa non dovrebbe far piacere alla tale Elisabetta, che vede apprezzati i suoi testi e divulgati?

      No, non è così, almeno nella mente misteriosa (non dico contorta) di una tale donna. O forse di tutte le donne?


      Ti è chiaro adesso?


      Per quanto riguarda te, forse sono stato troppo aspro, ma c'è stato qualcosa, nel tuo modo di esprimerti, che mi ha irritato.

      Ora però bando alle ciance e rimbocchiamoci le maniche, poiché stanno per cominciare i lavori orticoli di primavera.

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    13. No, non mi è chiaro.
      A te potrebbe far piacere che venga pubblicato un tuo pezzo, ad altra persona magari no.
      Siamo forse fatti con lo stampino?
      Eventualmente bisognerebbe chiedere a lei il motivo di questo atteggiamento; magari SDEI l'ha compreso.

      Mi spiace per l'irritazione, sarebbe interessante da parte tua analizzarne la causa.
      Anche se, non so perché, me l'aspettavo.
      ...
      Anzi, rileggendo, forse l'ho capito.
      Felice orticoltura!

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    14. Beh, te lo dico fuori dai denti: non mi piacciono le tue critiche e nemmeno la tua pignoleria.

      Per il resto, se sei animalista e vegano, abbiamo la stessa filosofia e, in teoria, dovremmo andare d'accordo.

      Ma non sempre è così: le peggiori litigate sui social le ho avute con animalisti e vegani, soprattutto quelli dei centri sociali.

      Non saranno per caso tuoi amici, quei sedicenti anarchici?


      In quanto alla predetta Elisabetta, amica di Sergio SDEI, non ne sento la mancanza.

      E Sergio non sa neanche lui il perché di un tale assurdo comportamento della sua amica.

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  2. Grandissimi
    Fossi più vicino, verrei volentieri a darvi una mano
    Saluti
    Piero

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    1. Che bei posti, Piero, semplici, solitari e scevri da rumori molesti!
      Mettere le mani nella terra (ma anche nell’acqua) è terapeutico, così pure i piedi, in modo da scaricare le energie cattive e le tensioni. :-)
      Le giunchiglie da noi sono chiamate anche narcisi; ho visto pure le calendule (utili in agricoltura naturale) ed il rosmarino in fiore (sento quasi il profumo!).

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    2. Grazie Piero.

      Ieri ho cominciato a vangare un primo pezzo.

      Noi diciamo "vangare" ma in realtà si dovrebbe dire...forcare.

      Quando sarà il momento, farò un articolo, se non addirittura un video sui risultati del mio neo-orto.

      Erano venti anni esatti che non lavoravo la terra.


      Comunque, a proposito dei fiori gialli si tratta in entrambi i casi di amarillacee, ma il narciso è diverso dalla giunchiglia.

      Hanno solo lievi differenze, secondo me.

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    3. Il narciso dovrebbe essere una cultivar derivata dalla giunchiglia.
      Vangare, vangatura sono termini corretti. Perché forcare? La forca serve per muovere il fieno.
      Provare a vangare con la forca!

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    4. Io non so di dove sei tu, ma in Friuli, tradizionalmente, si lavora la terra con la forca, che non è la forca da fieno, poiché ha i rebbi più larghi e robusti.

      Mio padre così mi ha insegnato e così, ieri, per la prima volta dopo venti anni, io ho fatto.

      In Meridione dicono zappare, ma noi la zappa la usiamo solo per rimuovere i cespi d'erba.


      Mi sa che dovrò fare un articolo con foto, se non addirittura un video, sul mio orto, ma solo quando ci saranno anche i frutti.

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    5. Forse ho capito quale forca intendi: quella che si usa anche in agricoltura biologica con il manico a “T”.
      (velocemente ho trovato questa immagine: https://www.manomano.it/catalogue/p/agef-forca-per-vangare-4-denti-manico-a-t-cm80-41827633).

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    6. Sì, il modello è quello, ma la mia ha il manico più lungo di 80 cm e non termina a T.

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    7. E' comoda per dissodare ed arieggiare il terreno.

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  3. Abituale introduzione, preambolo, di spessore. Il video commentato che segue non è da meno. Reduce da una notte agitata ed insonne, come a volte mi capita, ho trovato conforto nel pezzo e nel filmato, tra un bombardamento nel Donbass, una dichiarazione di Draghi, un monito di Di Majo..... Roberto e Piero sono una garanzia.

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    1. Grazie Mauro!


      Immaginando che tu viva in appartamento e che tu abbia un terrazzo, lo sai che anche tu potresti mettere...le mani nella terra?

      A seconda di quanto è grande il terrazzo, ci sono fioriere di tutte le misure, atte alla coltivazione di piccole piante, soprattutto spezie.

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  4. Salve
    Grazie Mauro, lo scritto e le immagini si fondono molto bene ... Roberto gmgs ragione, si possono ottenere buoni risultati anche da colture in caso.
    Saluti
    Piero

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