venerdì 8 settembre 2023

Era solo una capretta!


FONTE

Non si placa la tensione a Fiuggi dopo che l’episodio del massacro della capretta durante una festa di compleanno ad Anagni è rimbalzato su tutte le cronache. A Fiuggi, paese di origine di molti degli iscritti nel registro degli indagati, l’ondata di indignazione si propaga come un terremoto dividendo in fazioni il posto. Animalisti da una parte e coloro che in qualche modo trovano giustificazione al gesto dall’altra. E i social, si sa, sono la valvola di sfogo predominante per esternare anche con frasi violente la propria condanna o assoluzione. Accade però che alcune di queste persone poi si incontrano e si riconoscono in strada.



Fiuggi: animalista aggredito, aveva commentato l’episodio

La vittima, un animalista di circa 40 anni di Fiuggi che, insieme alle altre migliaia di commenti, aveva detto la sua commentando un post social sulla terribile storia della capretta. Avrebbe denunciato il comportamento di questi ragazzi attirandosi le critiche di coloro che invece non ne vedono la gravità del gesto. Sembrava una delle migliaia di liti social con cui abbiamo a che vedere ogni giorno, invece nel tardo pomeriggio di martedì 5 settembre l’uomo è stato fermato mentre era alla guida della sua moto. L’aggressore, un uomo sulla cinquantina, lo ha riconosciuto e bloccato iniziando a intimargli di smetterla con le sue frasi sui social, ridimensionando la gravità del fatto poiché la vittima sarebbe stata“solo una capretta”. Da questa frase ne sarebbe scaturito un violento litigio, contornato da grida minacce che alla fine si sono concretizzate. I due sono passati dalle parole alle mani; l’animalista ne ha avuto la peggio finendo in ospedale. Ferite sul volto ed escoriazioni, la diagnosi del pronto soccorso. 


Capretta uccisa ad Anagni, salgono a 14 gli indagati

Salgono a 14 gli indagati per le sevizie alla capretta nella festa di 18anni ad Anagni. Le famiglie e gli stessi ragazzi intanto denunciano il clima da caccia alle streghe creatosi intorno a loro dopo che le cronache hanno raccontato il fatto. Spuntano le denunce anche per chi denigra pubblicamente i ragazzi coinvolti e le loro famiglie in una spirale di tensione che per ora non accenna a scemare. 

6 commenti:

  1. Se si addita come mostro o come rifiuto umano uno che uccide la sua fidanzata incinta, e mostro lo è veramente, (caso della povera Giulia Tramontano) o come sadico uno che appicca fuoco ad un barbone, nessuno si sconvolge, anzi ci si trova d'accordo, ma se lo stesso frasario va diretto a chi compie simili azioni, il carnefice diventa vittima, il carnefice va protetto contro l'ira funesta di chi si scaglia contro di loro a parole, oltretutto, perché nessuno ha aspettato quei dementi assassini per mettergli le mani addosso o altre azioni fisiche.
    Si chiede giustizia come per la ragazza o il barbone, nulla più.
    Ma la nostra bella civiltà ancora fa distinzione tra atti efferati contro umani o contro animali.
    L'opinione pubblica comunque è in gran parte contro questi rifiuti umani, i genitori sono fin peggio.
    Luigi S.

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    1. Purtroppo, è come dici tu.

      Ed è tutta colpa dell'antropocentrismo che ci viene insegnato fin dalla più tenera età.

      Nei casi più gravi, quando dall'indifferenza si passa all'odio verso gli animali, allora si deve parlare di zoofobia, letteralmente "paura degli animali".

      Qui si entra nel terreno della psichiatria, ma nessun manicomio accoglierà quei malati mentali, per la semplice ragione che sono troppi.

      Non ci sarebbero posti letto a sufficienza.

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  2. O forse, non li si accoglierebbe nelle cliniche mentali perché in fondo, una capretta è....solo una capretta.
    Temo che la discriminante sia questa.Il male fatto agli umani è di livello superiore , secondo i canoni della nostra bella società.
    Oltretutto, se andiamo a guardare i casi di cronaca, perfino delitti atroci vedono i carnefici fuori dalla prigione o con permessi premio per buona condotta, eccetera, si pensi a Pietro Maso, ora fuori dal gabbio....se i delitti contro gli umani sono appena sanzionati, con due pacche sul sedere, quelli per gli animali non valgono nemmeno la pena di una detenzione.
    Luigi S.

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  3. Però vorrei vedere tutti questi leoni da tastiera se si imbattessero in uno dei tanti episodi di maltrattamento e sevizie sugli animali cosa farebbero realmente.

    Una buona parte passerebbe oltre , magari per la fretta di andare al supermercato a comprare la carne .

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    1. In tal caso, sono felice di apprendere che NON sono un leone da tastiera.

      So per certo che interverrei arditamente nel caso mi trovassi di fronte ad episodi di maltrattamento.

      Mi è successo in Madagascar, dove la gente ha ancora meno rispetto per gli animali di noi bianchi.

      So quel che dico.

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  4. Quello che dice Bobo, è vero in parte, qualcuno si girerà dalla parte opposta e lascerà fare, magari per fifa, anche, qualcuno interverrà, quanto ai leoni da tastiera, lo siamo un po' tutti con l'avvento di questi ausili tecnici, me e lei compresi.
    Luigi S.

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