La nostra vita è un caotico concerto

I libri interessanti si finiscono di leggere di notte. Così è andata con “Il giorno degli Dei”. Non è il primo libro di Sitchin che leggo ed è andato a colmare alcune mie lacune. La più importante delle quali era il modo con cui la narrazione degli Anunnaki si armonizzava con la storia che ci hanno insegnato a scuola. Faccio due esempi per capirci. Da Sin, il Dio Anunnaki della luna, viene la parola Sinai. Da Nabu, figlio di Marduk, entrambi Anunnaki, viene Nabucodonosor, uno dei re di Babilonia che adorava quella particolare divinità. Ci sono quindi molti agganci, molte derivazioni e connessioni, solo che a scuola non ce le hanno insegnate ed è stata, viceversa, operata una censura di tutto quanto riguardava gli Dei con cui, all’inizio, l’umanità ha convissuto. I mass-media sono in mano alla mafia ebraica, che decide quale notizia deve essere divulgata e quale no. Se poi capita che qualche notizia scomoda venga divulgata, si fa una rettifica il giorno dopo dicendo che c’era stata una sbagliata interpretazione dei dati. E’ il caso, per esempio, delle due sonde sovietiche Phobos 1 e Phobos 2, spedite verso Marte nel 1989, la prima svanita nel nulla e la seconda bersagliata da un missile sparatole da un velivolo a forma di sigaro. Chi c’era su Marte nel 1989, capace di distruggere una navicella terrestre? E questo è solo uno dei tanti insabbiamenti di cui i mass-media, obbedendo ad ordini superiori, si sono resi responsabili.

Un fatto notevole che – giuro – non sapevo, è che i primi ordigni atomici non sono stati usati, su questo pianeta, nel 1945, in Giappone, ma nel 2024 a.C. nel vicino oriente. Anche in quel caso, due furono le bombe sganciate, una nella penisola del Sinai e l’altra nella pianura del Mar Morto. Sappiamo anche i nomi dei responsabili: Ninurta sui monti della penisola, e Nergal sulla pianura. Ma entrambi avevano fatto male i loro conti. In pianura furono cinque le città distrutte, tra cui Sodoma e Gomorra e il motivo è che avavano cambiato padrone, cioè erano passate dalla parte del nemico. Gli Dei, infatti, si erano divisi in due clan ostili tra loro: gli enkiti e gli enliliti. Ovvero i discendenti di quei due famosi fratellastri che per motivi di gelosie si trovarono a litigare, passando il testimone del rancore ai loro figli e nipoti. Una faida, praticamente, di cui l’umanità fu vittima e forse lo è ancora. I conti sbagliati di Ninurta e Nergal si rivelarono quando la nube radiattiva fu sospinta dal vento sulle loro stesse città, obbligandone gli abitanti a mettersi in salvo. Questo imprevisto incidente segnò la fine del regno dei sumeri. Da notare che, molto prima che nascessero i mass-media moderni, i teologi della Chiesa spiegarono che “Dio” aveva distrutto Sodoma perché i suoi abitanti si dedicavano alla sodomia, ovvero all’omosessualità. Quella non fu la causa della devastazione. Oggi, se posso aprire un inciso, la Chiesa-banderuola è, grazie a Bergoglio, amica dei gay.

Infine, l’ultima parte del libro, che esprime l’aspetto più interessante, visto che ci riguarda da vicino, è l’aspetto messianico, millenaristico della “Seconda venuta”. Chi aspettavano gli aztechi se non Quetzalcoatl che aveva loro promesso di tornare? Chi stanno aspettando gli ebrei? E chi, in teoria, aspettano i cristiani? Tutti aspettano la stessa cosa: il Grande Ritorno. Perfino i testimoni di Geova aspettano “nuovi cieli e nuova terra”. E la massoneria, non sta forse aspettando, magari forzando un po’ la mano, il nuovo ordine mondiale? “Gli Dei torneranno” è il titolo di un romanzo di Carlo Sgorlon, mentre “Gli extraterrestri torneranno” è quello di un saggio di Erich Von Daniken. E mi fermo qui!

E cosa conclude Sitchin in proposito? Che gli Anunnaki torneranno prima della fine dell’era dei pesci, cioè prima che cominci l’era dell’acquario. E qui cominciano i casini! C’è chi dice che è già cominciata a partire dall’anno 2000 e chi dice che arriverà nel 2100 o anche oltre. In definitiva, non c’è una data precisa, perché, come affermano diplomaticamente altri astrologi, la fase di passaggio da un segno all’altro dura dai 200 ai 300 anni. Quindi, possiamo metterci l’animo in pace. Nessuno lo sa! Ciò non toglie che i “segni dei tempi” che stiamo vivendo e che sono sotto i nostri occhi (di chi ha la fortuna di averli aperti) ci dicono che la “fine dei giorni” è vicina e mettendo insieme i puntini, soprattutto osservando la fretta che le élite mondialiste hanno di implementare la loro agenda, sembra che manchi poco al Grande Reset. Se per esempio la NATO fa entrare le sue truppe in Ucraina, Putin userà le sue armi atomiche (e sarebbe la terza volta su questo pianeta). In tal caso, ci sarà un massiccio sfoltimento fra i membri della razza ariana e a noi non restarà che salutarci con la frase dei musicisti del Titanic: “E’ stato un onore suonare con voi questa sera”. Fine del concerto.