sabato 23 settembre 2023

Un esempio di pensiero magico


Quando vado a sostituire la carta di memoria alla fototrappola, mi porto dietro Pablo, il quale, da bravo bulldog francese testardo e determinato, allunga la strada quando mi fermo e si prende dei supplementi di sentiero, di modo che, a quel punto, non mi restano che due cose: aspettare che torni indietro o andare a recuperarlo, facendo una deviazione. Siccome spesso tarda a tornare, gli vado dietro, a piedi, non senza mandargli qualche benevola maledizione perché mi fa perdere tempo, oltre a mettermi ansia. Così, l’altro giorno mi è capitato di doverlo seguire in una delle sue ennesime “fughe” e di pensare che se sono chiamato a fare quel percorso, che non era previsto, significa che l’universo, o gli angeli, o qualche altra potenza sovrumana, mi stanno mandando in quella direzione per una qualche ragione a me sconosciuta. E infatti, immancabilmente, faccio delle scoperte che se avessi seguito il ruolino di marcia non avrei fatto. Non ho trovato un tesoro, né un forziere pieno di diamanti, ma un povero topo selvatico schiacciato, divenuto successivamente il pasto di una limaccia. Questo, io lo chiamo pensiero magico, irrazionale e misterioso, ovvero credere che le nostre vite siano tracciate da un preciso destino, come la musica nei solchi di un disco in vinile. Ma com’è possibile che un topo venga schiacciato su un sentiero dove non passano macchine? Gli unici che vi passano, per andare da Flambruzzo ad Ariis, passando sulla riva sinistra dello Stella, sono pedoni e cicloescursionisti. Che sono gli unici che corrono a una velocità tale da riuscire ad investire un topo. I pedoni, come probabilità, neanche in un milione d’anni riuscirebbero a calpestare un topo nel pieno possesso delle sue forze. E allora, la conclusione obbligata di questa storia macabra è che gli amanti delle mountain-bike non hanno alcun rispetto per la natura (non tutti ovviamente, poiché non si può generalizzare) ma molti pensano di essere in un circuito privato messo a loro esclusiva disposizione. Solo quando incontrano pedoni e famigliole con relativi bambini, allora rallentano e si fanno prudenti e rispettosi. Con le limacce non lo fanno, non le evitano e sospetto che non se ne accorgano neanche, di schiacciarle. A loro basta correre!



Qualcosa di simile deve essere successo al ramarro fotografato da mia figlia su una strada sterrata che porta al Tagliamento di Camino. Lì, di macchine ne passano poche, e il fondo fatto di ghiaia, con molte buche spesso piene d’acqua, induce i rari automobilisti ad andare piano, se non altro per salvaguardare la propria automobile. Ma, anche in quel caso, riuscendo a schiacciare un ramarro, hanno dato dimostrazione di mancanza di rispetto per i legittimi proprietari dell’ambiente, in questo caso un malcapitato sauro di colore verde. E’ proprio vero, quindi, che gli esseri umani sono il cancro del pianeta, non riuscendo minimamente a dimostrare quell’accortezza che sarebbe necessaria quando ci si trova in casa d’altri. E tutto questo, alla fin dei conti, è dovuto al pernicioso antropocentrismo che ci fa credere di essere padroni dell’universo, nonché dei Nuvolari in procinto di vincere qualche gara. 

2 commenti:

  1. Praticando spesso lo sport della Mountain bike posso confermare le tue ipotesi , a parziale scusante , in casi estremi ( cioè nel caso di " drogati" da questa pratica ) siamo di fronte ad individui carichi di adrenalina e concentrati al massimo sulla ruota davanti e il terreno appena sotto.
    È praticamente impossibile che vedano qualcos'altro.
    Altra cosa è chi la prende più calma , pur facendo sforzo atletico , trovando il modo di godersi il bosco , i sentieri sterrati ecc..

    ... Col mio cane ci ho provato i primi tempi che lo avevo a lasciarlo libero nelle campagne e nei boschi : è un dramma , rincorre tutto ciò che si muove , lo perdo , non torna se lo chiamo , sta perso anche più di mezz'ora lasciandomi come un allocco ad aspettarlo.
    Ho ( avevo )imparato però , a mie spese , che è inutile andare in giro a cercarlo , dopo interminabili e angoscianti quarti d' ora tornava nel posto da dove era scappato oppure me lo ritrovavo alle spalle dopo aver fatto quello che doveva fare.

    Ho il sospetto che , da lontano , mi tenesse sempre sott'occhio.

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    1. Le razze di cani sono diverse. Ci sono cani sportivi e cani pantofolai. I brachicefali appartengono a quest'ultima categoria, ma Pablo, pur essendo un brachicefalo, corre come un levriero, ma non per inseguire possibili prede, bensì perché gli piace correre.

      Mesi fa ho rischiato di perderlo. Si è messo a correre senza una ragione precisa verso la strada asfaltata. Quando l'ho raggiunto, un signore lo stava caricando sulla vespa, fra le gambe, legandolo con una corda.

      In pratica, se lo stava portando a casa!

      Ero così trafelato per la corsa attraverso i campi che non riuscivo a parlare, ma l'uomo, celando l'imbarazzo, ha giocato d'anticipo e si è mostrato come colui che mi aveva salvato il cane dall'essere investito.

      In realtà, me lo stava rubando.

      Io non avevo voglia di litigare e sono stato al gioco, salvando il MIO cane per una frazione di secondo.

      Un cane un po' pazzo (e un vecchietto ladro).

      Con i cicloescursionisti bisogna stare attenti alle curve: potrebbe saltarne fuori qualcuno improvvisamente.

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