Testo di Francesco Berardino
Se fai il cattivo chiamo Greta! Nell’ambiente culturale primitivo l’oggetto di venerazione religiosa era il feticcio. A volte ritornano e, nel disorientamento generazionale per l’eclissi dei valori tradizionali, le nuove generazioni hanno bisogno di nuovi simboli per sopravvivere, così ritornano i feticci ed ecco Greta. Che ci sia poco di umano in lei, l’avevamo sospettato. Ci sembra una creatura extraterrestre, geneticamente modificata, venuta sulla Terra a spese delle multinazionali delle energie rinnovabili, a miracol mostrare, a convertire gli inquinatori dell’Occidente, ma tenendosi alla larga da quelle zone dove si produce il 90% dell’inquinamento globale: Cina, India e Arabia Saudita, le bastano i mercati occidentali. Dunque, creatura extraterrestre, dall’aspetto inquietante. A me fa paura, mi ricorda quelle strane creature che popolavano le mie notti da bambino, le crisi di pavor nocturnus con la mamma che mi rassicurava accarezzandomi i capelli, come avrà reso insonni le notti dei rappresentanti dell’Onu dopo le sue invettive apocalittiche con sguardi mefistofelici. Se la incontrate per strada di notte, fatevi coraggio, raccattate carte e cicche di sigarette sparse per terra, chissà che non vi risparmi.
Non è così che doveva finire. Niente dovrebbe finire così. O forse è così che tutto finisce. Un lento costante assassinio di tutto ciò che ci era familiare, che amammo...
RispondiEliminaR. Barker
"Dopo un po' le cose cominciano a puzzare". F. Celine. (Freeanimals)
EliminaMah, con tutto il rispetto per Celine, da molti osannato e di cui peraltro conosco poco o punto, questo suo pensiero, o aforisma non mi sembra né originale, né profondo. Quasi il grido di dolore di un pescivendolo con problemi alla cella frigorifera...
RispondiEliminaIo lo abbinerei a questo: "La troppa confidenza fa perdere la riverenza".
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