Nicola Bressi: Non ce la faremo mai a far capire che "amare i grandi animali selvatici" significa spaventarli e allontanarli bruscamente dai luoghi abitati; soprattutto nel loro interesse. Per ogni singolo zoologo che lo spiega, ci sono cento sprovveduti che diffondono acchiappa-like demagogici.
paolo tasselli: Ma è tanto caruccio il cervo, fino a che non te lo trovi di fronte dopo una curva.
Emiel: La "convivenza rispettosa" col cervo in mezzo alla strada dura fino al primo Suv, in effetti.
Me: La pacifica convivenza tra uomo e animali è una meta degna d'essere raggiunta. Al momento, finché ci saranno in circolazione mezzi motorizzati, non è realizzabile. Non è ancora tempo! Quando la mafia ebraica ci avrà tolto casa e macchina, forse ne riparleremo.
Se le cose precipitano, più che il cervo che bramisce di fronte all'edificio comunale, alla micropiscina, immagino il paesano inselvatichito fare a cazzotti coi cinghiali per mangiare le bacche, le ghiande. Solita lotta senza quartiere, cambia il teatro.
RispondiEliminaÈ uno scenario altamente verosimile. Non sarebbe la prima volta che l'umanità regredisce a livello di mera sopravvivenza. Quando i nostri antenati Cro-Magnon vivevano nelle grotte, in Egitto e in Mesopotamia gli scienziati avevano a disposizione tecnologia aliena.
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