Vi siete appena seduti davanti ad un piatto fumante di pastasciutta, dopo avervi sparso sopra una manciata di formaggio vegano grattugiato, ma ecco che squilla il cellulare: è l’ennesima promozione che vi viene suggerita o l’ennesima proposta di cambiare gestore telefonico, in quella guerra commerciale che le aziende si fanno tra loro, ma i cui bersagli siete voi. Voi che siete a posto così e che non v’interessa avere lo sconto di pochi centesimi a fronte della seccatura di girare uffici, compilare carte e firmare moduli e documenti. E allora, che si fa? Si spegne il telefono o lo si chiude in un’altra stanza, perché non è possibile essere disturbati quando si pranza! Ma se invece di un’importuna telefonata è un ronzante insetto che vi entra dalla finestra della cucina aperta e vi si posa addosso, che fate? Vi alzate di scatto perché potrebbe costituire una minaccia, non sapendo bene di cosa si tratti. E non sto parlando di una semplice mosca, ma di un suo cugino ben più grosso e attrezzato: un tafano bovino. Un essere diabolico che tormenta cavalli, pecore e mucche, e che se vi punge vi fa vedere le stelle, tanto è dolorosa la sua puntura. Per fortuna, quello che mi è entrato in casa ci vedeva bene e non mi ha scambiato per una mucca. Escono tra maggio e agosto, specie nelle giornate afose e amano l’ombra. Perciò entrano in casa. Il “mio” soggetto si è diretto verso la finestra del cucinotto, chiusa da una zanzariera e quindi impraticabile come via d’uscita. Ho pertanto tralasciato gli spaghetti, ho messo mano al cellulare, non per rispondere a qualche inopportuna telefonata, ma per fotografarlo, e poi, con un retino da pesca, l’ho traslocato verso la finestra che dà sul giardino, riportandolo ai suoi spazi aperti. Ogni anno, di questa stagione, li incontro. L’anno scorso me n’era entrato uno, dal finestrino, mentre guidavo, e mi si era posato sulla patta dei pantaloni. Ho preferito accostare, fermarmi e farlo volar via prima possibile. Non si sa mai cosa passa per la testa di questi ditteri, che sono i più grandi d’Europa. Il loro istinto, la loro natura, li porta a succhiar sangue ai mammiferi, come del resto fanno le zanzare e i simulidi, ma lo fanno solo le femmine, per potersi riprodurre, per poter deporre uova fertili. Ora, capisco che il fenotipo deve riprodurre il genotipo, ma chissà perché, fra i ditteri, solo le femmine sono così pericolose e rompiballe! E vogliamo parlare delle mantidi? Non voglio fare allusioni, sia chiaro!
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