martedì 11 luglio 2023

L'insetto dentro l'astuccio


E’ un insetto anfibiotico, ovvero dalla doppia vita, come gli anuri e gli urodeli. Me la sono ritrovata nell’acquario dei girini, arrivata, nei giorni scorsi, insieme alle manciate di piante acquatiche. Al momento attuale si trova nello stadio pre-immaginale, poiché da adulto, da immagine come si suol dire, sarà completamente diverso e assomiglierà a una farfalla. Ma non una vera farfalla, poiché queste ultime appartengono all’ordine dei lepidotteri, mentre qui stiamo parlando di tricotteri, un ordine affine o, se vogliamo, più primitivo dei lepidotteri. I tricotteri, diffusi in tutto il mondo, sono sempre legati all’acqua dei corsi a corrente lenta o addirittura stagnante. Vengono comunemente chiamati anche friganee e credo che i pescatori le usino come esca. La loro caratteristica appariscente è che quando sono in forma di larva si costruiscono un astuccio protettivo, da cui fuoriesce la testa e le zampe anteriori, fatto del materiale che si trova in loco, sabbia, granelli di ghiaia, gusci di chiocciole vuoti, ma più spesso frammenti di foglie. Questo le rende mimetiche e dà loro un minimo di protezione. Quando poi arriva il momento dello sfarfallamento, la larva, passando attraverso lo stadio di pupa, diventa la farfallina marrone di cui abbiamo parlato, la cui unica preoccupazione è accoppiarsi, deporre le uova e poi morire dopo breve tempo, come fanno le più famose Effimere. Per tale ragione, siccome non sono destinati a vivere a lungo sotto forma di adulti, alcune specie di tricotteri non si nutrono nemmeno. Per la specie l’importante è riprodursi, in un modo o nell’altro. Anche la friganea della foto, ripresa nel mio acquario, quando arriverà il momento traslocherà nel laghetto in giardino, dove potrà completare il proprio sviluppo, se non interverranno prevedibili fattori che glielo impediranno, tipo venir predata. 

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