Testo di Elena Postir
È un pensiero comune affermare che l'amore del cane sia incondizionato. Molti anni fa, un mio amico psicologo mi disse che avevo scelto come compagno il cane perché è un affetto facile da ottenere, perché non dovevo espormi a troppi rischi e non dovevo mettermi in gioco in una relazione di coppia. Rimasi molto male a quelle parole. All'epoca ero già una donna indipendente ed anticonformista, impegnata professionalmente e con molte responsabilità, ed orgogliosa delle mie capacità di autonomia. Non ho mai ritenuto che i cani fossero dei surrogati di sogni fiabeschi non raggiunti, non li ho mai visti come "tappabuchi" esistenziali, non li ho mai considerati atti al mero scopo di farmi compagnia. Sin da bambina restavo come incantata quando vedevo un cane. Guardavo le sue movenze, le sue espressioni, cercavo di capire cosa volesse esprimere quando muoveva la coda o le orecchie, mi chiedevo cosa significava il suo modo di abbaiare, spesso tanto diverso. Mi sono innamorata dei cani perché hanno un modo di vivere la vita in modo semplice, loro sono cristallini, sono diretti, non usano maschere. Da loro ho imparato moltissimo, anche su di me. Loro vivono a contatto con la natura, ne hanno bisogno quanto noi. Ma non tutti questo lo capiscono e quindi molti cani fanno vita cittadina abituandosi alla routine del proprietario, sognando di sguazzare e rotolarsi nelle pozzanghere. Vivere ed amare veramente i cani non è affatto un "amore facile". Bisogna imparare il loro linguaggio, capire le loro esigenze specifiche, capire quando stanno male da come si muovono, da come respirano, correre dal veterinario di notte (per i cani non c'è il Burlo Garofalo e l'ambulanza) bisogna mettere da parte i soldi per le emergenze, perché per loro non c'è il ticket. Vivere con i cani vuol dire essere empatici, organizzarsi anche in base al meteo. L'amore di un cane è incondizionato, se si sceglie di essere liberi dagli schemi, è quando veramente riusciamo a capire la loro essenza e ciò che vogliono insegnarci.
I cani non sono assolutamente dei surrogati di un compagno (o di una compagna) nella vita affettiva.
RispondiEliminaMa possono essere il surrogato (o l'eccellente complemento) dei figli.
Aggiungo che, secondo me, i cani sono gli unici esseri viventi che possono dire, con ragione, di avere un rapporto diretto con dio (il loro padrone umano).
Citazione:
Elimina"possono dire di avere un rapporto diretto con dio"
Non è sempre così. Dipende dalle razze.
C'è il Beagle che lecca la mano del vivisettore che lo sta torturando, e c'è il molossoide che se si sente minacciato, non da un estraneo, ma dal suo "padrone", si ribella e tenta di mordere.
Ho provato io con la bulldog inglese, che mi si rivoltava contro se facevo qualche mossa brusca alle sue spalle. E lo sto provando ora con il bulldog francese, che mi si rivolta contro se faccio qualcosa non di suo gradimento, come per esempio, pulirgli gli occhi con un fazzoletto di carta.
Non lo sapevo.
RispondiEliminaVivo con un cane da oltre 20 anni, ma sono stati tutti meticci (da canile).
E con noi erano dolcissimi.
Nessuno dei due molossoidi però l'ho preso da cucciolo e questo Può voler significare qualcosa forse
EliminaMi piacerebbe postare una foto del mio cane attuale (Billy), un meticcio che assomiglia vagamente ad un Kelpie australiano, ma non so come fare. ;-)
RispondiEliminaSemplice! Mandami per posta privata foto e articolo correlato e io ne faccio un post a parte. Roberto.duria@gmail.com
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