Stavo per accingermi a scrivere un articolo sulla Glossiphonya complanata, quando, buttando un occhio in un angolo dell’acquario dei girini, ho visto agitarsi una sanguisuga della specie più comune, la Hirudo medicinalis. Entrambi sono anellidi acquatici, ma la prima è gialla, piatta ed è più piccola della sua famosa parente, e credo che non la conosca nessuno. Se devo essere sincero fino ad oggi anch’io ne ignoravo l’esistenza. La piccola, parassita le chiocciole acquatiche, mentre la più grande succhia il sangue ai pesci e agli anfibi. A volte anche ai mammiferi. A causa di ciò, per lungo tempo, nei secoli appena trascorsi, veniva usata in medicina come uno strumento chirurgico, poiché i medici dell’epoca, nella loro stratosferica ignoranza, di poco dissimile da quella dei medici moderni, pensavano che certe malattie fossero dovute ad un eccesso di sangue nel corpo. Da qui la cura con il prelievo di sangue praticato con i parassiti invertebrati. Come sono finite dentro l’acquario dei girini, vi chiederete. Semplice! Ogni volta che immetto nell’acquario manciate di alghe acquatiche, come cibo per i piccoli di rana, vi immetto anche i loro ospiti, abbarbicati alle foglie e alle radici. E ogni volta è una sorpresa. Tanto è vero che con l’ultimo foraggiamento per i girini, è entrata anche una idrometra. Ma di questo ne farò un articolo a parte.
La prima cosa che ho pensato, quando ho visto la sanguisuga nera, è stata quella di chiedermi se dovevo intervenire togliendola e spostandola in un altro acquario, dal momento che i girini sono l’obiettivo del mio esperimento, cioè voglio che completino l’intera metamorfosi senza interferenze. Tuttavia, se dovessi spostare la sanguisuga nell’acquario grande, metterei in pericolo i pesci rossi e i piccoli cavedani. Per fortuna, il problema non si pone perché dopo breve lasso di tempo la sanguisuga è andata a nascondersi nell’ammasso di alghe e non si è più fatta vedere. Inoltre, a quanto si legge sulla sua biologia, è un animale capace di rimanere molti mesi a digiuno, il che non metterebbe in immediato pericolo né i girini, con cui si trova a condividere lo stesso spazio al momento, né i pesci rossi, nel caso in cui decidessi di trasferirla. Potrei al limite metterla in un contenitore da sola, ed osservarla a piacere, ma penso che la soluzione migliore sia quella, ora come ora, di lasciarla in mezzo al groviglio delle alghe.
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