Paciamama, la dea della pacciamatura

Alla fine, ho fatto ricorso alla paglia. Con mia figlia, sono andato a prenderne un sacco presso una casa disabitata, dove sapevo che, sotto una tettoia, ce n’era. Forse la vendono anche nei circoli agrari, ma se si può risparmiare qualche lira è meglio. Dunque, in teoria, le lumache non dovrebbero riuscire a camminare sulle pagliuzze e quindi non dovrebbero sbafarsi la mia insalata. Vigilerò notte e giorno per verificare tale assunto. Già l’anno scorso avevo provato un po’ di tutto: sepiolite, fondi di caffè, cenere di legna e avrei provato anche i gusci d’uovo se solo mangiassi le uova. Anche la birra avevo provato, come pure pochi giorni fa. Tutto inutile! Ma la tecnica principale, l’anno scorso, è stata la deportazione: come svuotare il mare con un cucchiaino. Un utente di Facebook mi ha detto di tenerlo informato, ed è ciò che intendo fare, cominciando da oggi, con le piantine d’insalata tutte circondate di paglia, una barriera che si spera funzioni. Qui, in foto, la mia valida aiutante: mia figlia Orsetta. E’ cittadina, di cultura e mentalità, ma come tutti i cittadini è fortemente attratta dalla campagna. Quando viene a trovarmi la metto sempre sotto a lavorare. Oggi, dopo aver sparso la paglia tra le piantine d’insalata, le ho fatto usare le cesoie per tagliare i virgulti dell’alloro, che crescono alla base dell’albero, perché se lo faccio io, dopo due minuti che sto piegato, mi manca il respiro, cioè vado in dispnea, causa cardiopatia. Quando le ho comunicato il titolo che avevo in mente per questo articolo: “Paciamama, la dea della pacciamatura”, mi ha detto che non solo è ridicolo, ma che non ha alcun senso. E io le ho risposto: “Anche farsi magiare l’insalata dalle lumache non ha senso!”. Quali sono le cose che hanno senso, nella vita?