Il giorno prima avevo trovato un certo numero di bianche uova di mosca su un orecchio di Pupetta e le avevo schiacciate senza pietà. Ma quando ho trovato una coppia di mosche sulla credenza del soggiorno, impegnate nella produzione di uova, ovvero nella riproduzione della specie, sono stato assalito da un senso di rispetto per la prima e più grande legge della natura, sintetizzata dal comando biblico “Crescete e moltiplicatevi!”. Il molesto dittero, insieme alle zanzare e agli afanitteri, rientra nella lista nera degli insetti che un animalista non-buddista è autorizzato a sopprimere (Chi l’ha detto? Lo dico io). Ma trovare una mosca e un mosco, in un preciso atto d’amore moschino, ha fatto sparire ogni mia animosità nei loro confronti e mi ha portato a perdonargli tutte le punturine dolorose che, specie quando fa molto caldo, elargiscono a tradimento a chi capita loro a tiro. Tra l’altro, il povero orecchio di Pupetta è stato talmente maciullato da causarle una ferita aperta, che sto cercando di tamponare e di tenere disinfettata, quella stessa ferita su cui, poi, hanno pensato bene di deporre le uova. Stessa tattica militare dei nostri eserciti: prima si bombarda e poi si fa scendere lo scarpone sul terreno. Prima si “concia” la pelle dell’orecchio e poi si depositano i piccoli soldati sotto forma di uova bianche. Ben disposte in ordine.
Nessun commento:
Posta un commento