mercoledì 26 luglio 2023

La tecnica manipolatoria dei sensi di colpa


Antonella Napoli: Lo avevo preso come un impegno personale, non solo professionale. Dare un volto a quella donna con la sua bambina, morte di stenti e fame nel deserto tra Tunisia e Libia. Dossofati e la piccola Marie fuggivano dalla Costa d'Avorio. Erano persone, non “invasori” da fermare. Grazie ai colleghi di Libiye Actualité che mi hanno supportata in questa ricerca e che quotidianamente cercano di informarci su quanto accade in Libia, come lungo i confini dei paesi di transito, dove ogni giorno muoiono centinaia di persone che fuggono da fame, violenze e guerre.

Domenico: Mi scusi, con chi ce l'ha? Vuoi vedere che quello che succede al confine tra Tunisia e Libia è colpa del Governo italiano? Ci sono stati morti al Polo Nord, in Venezuela, in Brasile, negli Stati Uniti. Ma il bello è che ci sono stati anche quando governavano gli inetti della sinistra.

Cristina Cersei: "La Costa d'Avorio possiede una delle economie più prospere dell'Africa" (Wikipedia), è un Paese normalissimo. Quindi perché scrivi "fuggivano"? Oppure per te è normale perché consideri tutti i Paesi africani dei buchi neri da cui fuggire? Un po' rassista come idea.

Volpina: Strumentalizzare questa vicenda è da sciacalli. Piuttosto si chieda come mai una madre e la sua bambina sono state indotte a partire, illuse da false promesse. In Costa d’Avorio non c’è guerra, c’è lavoro (lo so), quindi come mai sono partite? Si interroghi.

angy.co: Smettetela di provare a far sentire in colpa le persone, lo sapete benissimo che sono vittime di un gigantesco business in cui tanti ci stanno mangiando.

Lukas: Quante Dossofati e Marie ha visto negli ultimi 30mila sbarchi? Zero! Solo manzi da 80 kg e nemmeno tanto minorenni (salvo che là si sia minorenni fino a 40 anni!) E di questi 30mila, il 98% sta facendo solo il delinquente! Se li porti a casa sua e se li mantenga, grazie!

Bianca: Penosa, per la signora sarebbe stato meglio combattere nel suo paese, ma questa è la vostra schifosa propaganda: venite, qui c’è il Bengodi per tutti. In Italia ci sono sei milioni di poveri in povertà assoluta, divisi tra italiani e stranieri, anche queste sono persone.

8 commenti:

  1. Non è vero niente , sono tutti film.
    I morti in mare sono come le bare di Bergamo , i disperati sui gommoni , se viene allargato il campo visivo , sono attorniati da giornalisti , operatori , fotografi e navi d' appoggio , e per lo più le scene vengono riprese a riva.
    Questa foto di mamma e figlia assomiglia a quello del piccolo Aylan , profugo siriano portato dal mare su una spiaggia turca.
    Poi si era scoperto che era un bambolotto.
    A suo tempo avevo visto una foto di profughi che passavano un ponte di assi traballanti su un impetuoso e minaccioso torrente ; visto da altra angolazione era un piccolo torrentello , ripreso nel punto con più acqua , probabilmente si toccava e a pochi metri di distanza uno stuolo di fotografi scattava il menù che poi avrebbero proposto sulle nostre TV in prima serata.

    Signori , fatevene una ragione , ci prendono per il sedere* da molto tempo , direi da sempre

    * Non dico culo perché dopo il " frocio" di ieri mi sembrava esagerato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ieri ho trovato su Twitter un ritaglio di giornale del 1906 in cui si parlava di...cambiamento climatico. Freeanimals

      Elimina
  2. Ragazzi mettetevelo nella zucca, ma non il Conto Arancio della famosa pubblicità, no! Qui si sta come d'autunno sugli alberi le foglie, come diceva Ungaretti.... Mettetevelo nella testa, ci stanno mescolando,, concordo con Bobo sulla spettacolarizzazione degli sbarchi, delle traversate, molti migranti arrivano via aerea, bigliettati. Avete presente i ricongiugimenti famigliari? E poi via terra, nei doppi fondi dei TIR, eccetera eccetera... E le low cost, che oltre a spruzzare veleni traghettano cani e porci con approssimativi controlli agli imbarchi? Poscia agli sbarchi:io bbrofugo bbuana, minorenne 4 figli moglie incinta... Et voilà il gioco è fatto.

    Gente dalle costumanze rozze, crudeli, neanche le terze generazioni si integrano. Solita lotta alla supremazia fra le perfide religioni abramitiche, voglia di rivalsa dopo Carlo Martello, l'ammiraglio veneziano di Lepanto, di cui non ricordo il nome...

    Mettetevelo, mettiamocelo, nella zucca!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Ci stanno mescolando". Esattamente il contrario di quello che voleva il nazismo, con l'ideale della razza pura. Ma il nazismo ha perso la guerra.

      Elimina
    2. @Anonimo delle 7.22
      Lascia perdere il nazismo ed il mito della razza pura. Era solo l'altro lato della medaglia per scatenare una guerra e farci scannare fra di noi. Cerca di capire, piuttosto, chi fossero i burrattinai che muovevano le fila dei vari Hitler, Mussolini, Stalin, Churchill e Roosevelt.

      Elimina
    3. Chiedo scusa. Ho risposto in fretta dal cellulare e mi sono dimenticato di firmare.

      Una volta la settimana vedo dei film in tivù. Quello che ho visto ieri sera non si differenziava dagli altri che escono dalla fucina di Hollywood: sono tutti contro i cattivoni nazisti e a favore delle povere vittime ebree.

      Non se ne salva uno!

      Che il nazismo ce l'avesse fissa con la purezza della razza è un dato storico accertato, ma hai perfettamente ragione quando affermi che a tirare i fili di Hitler e Mussolini, forse senza che ne avessero consapevolezza, erano i banchieri ebrei che li finanziavano.

      Si è trattato del gioco delle contrapposizioni, come avviene nei parlamenti del mondo occidentale (di quelli del resto del mondo non so), con la differenza che la seconda guerra mondiale ha prodotto milioni di morti.

      Morti veri, un Reset sanguinoso, in preparazione di quello prossimo venturo.

      Elimina
  3. Ore 23.00 di una sera d'ottobre del 2018. Parcheggio esterno della stazione ferroviaria. Mentre lo percorro avvicinandomi all'automobile, ad una cinquantina di metri da essa, un gruppetto di 4 negri comincia ad avanzare verso di me ed uno di essi mi chiede con insistenza una sigaretta, mentre gli altri, in silenzio, fanno la faccia feroce. Arrivati a 10 mt. circa, srotolo dalla mano destra il "kusari fundo", che porto sempre con me, e dico:"Non fumo". A quel punto il gruppetto si blocca e quello che chiedeva la sigaretta esclama:"Va bene amico, buonanotte" E si allontana insieme agli altri. Poi vengo a sapere che qualche mese prima, nello stesso luogo, una coppia attempata fosse stata aggredita, malmenata, derubata da un gruppetto di negri. E per ulteriore sfregio avevano tagliato le gomme dell'automobile ed infranto il lunotto posteriore. Questi capiscono solo il linguaggio della violenza, come ribadiva un amico nigeriano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Immagino che il piazzale fosse bene illuminato, altrimenti c'era il rischio che i malintenzionati non vedessero il Kusarifundo.


      Un giorno di qualche anno fa, davanti a un bar sto per salire sull'auto di due giovani siciliani, avendo già caricato lo zaino. Esce di corsa la barista e mi dice: "Vieni dentro che c'è una telefonata per te!".

      Recupero lo zaino dal bagagliaio ed entro con la donna, mentre i due ragazzi che mi avevano offerto un passaggio stanno zitti.

      Una volta all'interno del bar, la padrona mi dice che quei due erano mafiosi malviventi e che mi avrebbero derubato e picchiato, se non di peggio.

      Sicilia, Italia, Anni Ottanta del secolo scorso.

      Elimina