Fonte:
Finta tolleranza
Ebbene
sì, lo confesso: sono un Evasore. Lasciate che vi racconti una breve, banale e
invisibile storia.
Ho
50 anni e da circa 8 anni, dopo quasi due decenni da dipendente nel settore
privato, per incoscienza, per eccesso di coraggio, per il folle e inutile
desiderio di costruire qualcosa di mio, per chissà cosa mi sono messo in
proprio (in Italia è un crudele eufemismo) e ho una micro-azienda artigiana nel
campo dell’edilizia, ramo specializzato delle demolizioni controllate.
In
questa avventura (o sventura!?) io e la mia amata dolce metà abbiamo investito
tutte le nostre energie e risorse, ciecamente fiduciosi che onestà, buona
volontà, inventiva, serietà alla fine ci avrebbero ripagato di tutti i
sacrifici e che il famigerato “socio occulto di maggioranza” (leggi Stato) ci
avrebbe tutelato e protetto.
Che
brutto risveglio!
Quando
la mitica Crisi ci ha investito come un treno in corsa alla fine del 2009,
quella stessa crisi che gli onorevoli cani da truogolo hanno ignorato (e
alimentato) per anni e che oggi sbandierano soltanto per decidere la lunghezza
del bastone che domani ci ficcheranno su per il culo - ma solo perché ce lo
chiede l’Europa - ebbene quando quest’entità mitologica ha iniziato a
massacrarci abbiamo fatto l’unica cosa che sapevamo fare: resistere.
Resistere
oltre ogni buon senso; resistere quando le commesse calano sempre più;
resistere quando incassare diventa un percorso di guerra e in particolar modo
nei “lavori pubblici”; resistere quando i giorni lavorati diminuiscono
spaventosamente; resistere quando
tutti quelli che fino al giorno prima consideravi amici scappano come topi che
abbandonano la nave che affonda, temendo forse di dover aprire il portafogli;
resistere quando tutte le porte a cui bussi restano chiuse; resistere quando
alla tua porta bussano con la faccia feroce perché non riesci più a rispettare
le scadenze; resistere quando elemosini un prestito per provare a pagare le
tasse; resistere mentre coloro che hanno creato e alimentato la Bestia non
fanno nulla per ridurre la sua fame; resistere con la consapevolezza che una
parte di quanto faticosamente guadagnato contribuisce, per esempio, a pagare la
pensione da 1800 euri al mese di un tizio che ha fatto un solo giorno di
parlamento; resistere dopo aver svenduto nei ComprOro venticinque anni di
ricordi (comprese le fedi nuziali) per dare almeno da mangiare ai figli;
resistere quando in questa pseudo-nazione i coetanei come me privi di cognomi o
censo adeguati sono considerati meno che concime; resistere quando tutto
intorno a te continua ad andare a farsi fottere; resistere anche se nessuno mai
ci ha insegnato come si fa.
Per
quante volte un uomo può affondare e rimanere vivo? Ci sono volte che non ho
quasi
più la forza di respirare….
più la forza di respirare….
Certo,
mi rendo conto, una volta i poveri avevano più discrezione, si limitavano a
crepare in silenzio senza rompere tanto i coglioni come fanno quelli di oggi.
Forse
sarebbe molto più comodo lasciarsi andare, come ne sono certo preferirebbero
questi osceni simulacri di faraoni che crisi o non crisi, Europa o non Europa,
destra sinistra o centro, caldo o freddo, caschi il mondo il 27 di ogni mese
guai a toccarglielo.
D’altra
parte chi ha i manganelli, chi ha gli elicotteri?
Ma
noi non ci stiamo, continuiamo a resistere: oltre ai figli - ne abbiamo tre -
non ci resta altro che la nostra dignità e mentre la speranza la si può sempre
trovare in qualunque centro commerciale, surgelata e nelle offerte del 3×2, la
dignità no, quella ancora non è entrata nel “libero mercato de noartri”.
Eccolo,
il vostro Evasore.
Sono
me stesso e lo sono dalla nascita e ora venitemi pure a prendere.
Vi
aspetto.
Antonello
Puggioni
Da Don Milani
RispondiElimina“Non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo d’amare la legge è d’obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siamo cambiate. […] E quando è l’ora non c’è scuola più grande che pagare di persona un’obiezione di coscienza. Cioè violare la legge di cui si ha coscienza che è cattiva e accettare la pena che essa prevede”. (Don Lorenzo Milani, Lettera ai giudici)
Più o meno gli stessi concetti espressi da Gandhi, Martin Luther King e Malcolm X.
EliminaMi sorge un dubbio: ma Don Milani è morto di morte naturale?
E' morto a causa di un tumore... non fare il complottista...
EliminaProvocare tumori rientra nelle disponibilità degli strumenti della CIA.
EliminaMa comunque non credo che desse così tanto fastidio da doverlo ammazzare, come nel caso di Osho.
Ma... nel 1967 non credo fossero già così avanzati con la tecnologia, però chissà...
EliminaPer quanto riguarda Osho sembra che oltre all'avvelenamento si sia usata la magia nera:
"Negli ultimi giorni di Dicembre del 1989, Osho lamenta il fatto di percepire la recitazione insistente di un mantra [] durante la silenziosa meditazione serale. Nonostante numerose ricerche ed annunci, il fatto si ripete nelle sere successive. Osho considera questo evento un attentato alla sua vita, asserendo che l'attacco proviene dagli stessi individui che hanno distrutto la comune in America, che la CIA vi è coinvolta e che si sta facendo uso di "magia nera", affermando che stanno cercando di colpire il suo centro vitale."
da Esopedia:
http://www.esopedia.it/index.php?title=Osho