giovedì 4 luglio 2013

Lo Stato crea evasori

 

Ebbene sì, lo confesso: sono un Evasore. Lasciate che vi racconti una breve, banale e invisibile storia.
Ho 50 anni e da circa 8 anni, dopo quasi due decenni da dipendente nel settore privato, per incoscienza, per eccesso di coraggio, per il folle e inutile desiderio di costruire qualcosa di mio, per chissà cosa mi sono messo in proprio (in Italia è un crudele eufemismo) e ho una micro-azienda artigiana nel campo dell’edilizia, ramo specializzato delle demolizioni controllate.
In questa avventura (o sventura!?) io e la mia amata dolce metà abbiamo investito tutte le nostre energie e risorse, ciecamente fiduciosi che onestà, buona volontà, inventiva, serietà alla fine ci avrebbero ripagato di tutti i sacrifici e che il famigerato “socio occulto di maggioranza” (leggi Stato) ci avrebbe tutelato e protetto.
Che brutto risveglio!


Quando la mitica Crisi ci ha investito come un treno in corsa alla fine del 2009, quella stessa crisi che gli onorevoli cani da truogolo hanno ignorato (e alimentato) per anni e che oggi sbandierano soltanto per decidere la lunghezza del bastone che domani ci ficcheranno su per il culo - ma solo perché ce lo chiede l’Europa - ebbene quando quest’entità mitologica ha iniziato a massacrarci abbiamo fatto l’unica cosa che sapevamo fare: resistere.

Resistere oltre ogni buon senso; resistere quando le commesse calano sempre più; resistere quando incassare diventa un percorso di guerra e in particolar modo nei “lavori pubblici”; resistere quando i giorni lavorati diminuiscono spaventosamente;  resistere quando tutti quelli che fino al giorno prima consideravi amici scappano come topi che abbandonano la nave che affonda, temendo forse di dover aprire il portafogli; resistere quando tutte le porte a cui bussi restano chiuse; resistere quando alla tua porta bussano con la faccia feroce perché non riesci più a rispettare le scadenze; resistere quando elemosini un prestito per provare a pagare le tasse; resistere mentre coloro che hanno creato e alimentato la Bestia non fanno nulla per ridurre la sua fame; resistere con la consapevolezza che una parte di quanto faticosamente guadagnato contribuisce, per esempio, a pagare la pensione da 1800 euri al mese di un tizio che ha fatto un solo giorno di parlamento; resistere dopo aver svenduto nei ComprOro venticinque anni di ricordi (comprese le fedi nuziali) per dare almeno da mangiare ai figli; resistere quando in questa pseudo-nazione i coetanei come me privi di cognomi o censo adeguati sono considerati meno che concime; resistere quando tutto intorno a te continua ad andare a farsi fottere; resistere anche se nessuno mai ci ha insegnato come si fa.

Per quante volte un uomo può affondare e rimanere vivo? Ci sono volte che non ho quasi
più la forza di respirare….
Certo, mi rendo conto, una volta i poveri avevano più discrezione, si limitavano a crepare in silenzio senza rompere tanto i coglioni come fanno quelli di oggi.
Forse sarebbe molto più comodo lasciarsi andare, come ne sono certo preferirebbero questi osceni simulacri di faraoni che crisi o non crisi, Europa o non Europa, destra sinistra o centro, caldo o freddo, caschi il mondo il 27 di ogni mese guai a toccarglielo.
D’altra parte chi ha i manganelli, chi ha gli elicotteri?

Ma noi non ci stiamo, continuiamo a resistere: oltre ai figli - ne abbiamo tre - non ci resta altro che la nostra dignità e mentre la speranza la si può sempre trovare in qualunque centro commerciale, surgelata e nelle offerte del 3×2, la dignità no, quella ancora non è entrata nel “libero mercato de noartri”.

Eccolo, il vostro Evasore.
Sono me stesso e lo sono dalla nascita e ora venitemi pure a prendere.
Vi aspetto.

Antonello Puggioni

5 commenti:

  1. Da Don Milani
    “Non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo d’amare la legge è d’obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siamo cambiate. […] E quando è l’ora non c’è scuola più grande che pagare di persona un’obiezione di coscienza. Cioè violare la legge di cui si ha coscienza che è cattiva e accettare la pena che essa prevede”. (Don Lorenzo Milani, Lettera ai giudici)

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    1. Più o meno gli stessi concetti espressi da Gandhi, Martin Luther King e Malcolm X.

      Mi sorge un dubbio: ma Don Milani è morto di morte naturale?

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    2. E' morto a causa di un tumore... non fare il complottista...

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    3. Provocare tumori rientra nelle disponibilità degli strumenti della CIA.

      Ma comunque non credo che desse così tanto fastidio da doverlo ammazzare, come nel caso di Osho.

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    4. Ma... nel 1967 non credo fossero già così avanzati con la tecnologia, però chissà...
      Per quanto riguarda Osho sembra che oltre all'avvelenamento si sia usata la magia nera:
      "Negli ultimi giorni di Dicembre del 1989, Osho lamenta il fatto di percepire la recitazione insistente di un mantra [] durante la silenziosa meditazione serale. Nonostante numerose ricerche ed annunci, il fatto si ripete nelle sere successive. Osho considera questo evento un attentato alla sua vita, asserendo che l'attacco proviene dagli stessi individui che hanno distrutto la comune in America, che la CIA vi è coinvolta e che si sta facendo uso di "magia nera", affermando che stanno cercando di colpire il suo centro vitale."
      da Esopedia:
      http://www.esopedia.it/index.php?title=Osho

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